Pagina 7 - Il Tassello

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NELLA SPIRITUALITA’
IL SANTO VIAGGIO
“Scrivi qualcosa di
balneare,
di
vacanzie-
ro
…”, suggeriva il don l’altro giorno, quando
gli dicevo che stavolta mi era difficile mettere
in ordine quattro idee per il Tassello. Anche la
televisione mi ha guidato nella scelta dell’argo-
mento, iniziando a trasmettere titoli del tipo:
“Gli italiani si preparano per il grande eso-
do…”
oppure
“Massiccio l’esodo dalle grandi
città per il ponte del …”
e via di seguito.
Già, l’esodo; parliamo di Esodo, ma non
so se lo scritto risulterà poi tanto vacanziero,
perché l’Esodo non è un viaggio di
piacere, di tutto riposo, di relax; al-
meno, non all’inizio.
“Beato chi trova in Te la forza
e decide nel suo cuore il santo viag-
gio. Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente, anche la
prima pioggia l’ammanta di benedizio-
ni.”
(Sal. 83)
E’ necessario chiedere al Signore la forza
per affrontare questo viaggio, che non appare
tanto agevole: non sempre il
TEMPO
sarà bel-
lo, forse pioverà, ma la successiva schiarita
permetterà di vedere la sorgente.
“Se anche andassi per una valle oscura
non temerei alcun male perché Tu sei con me
…”
(Sal.22)
Possiamo contare su una
GUIDA
d’ecce-
zione:
“Il Signore è il mio pastore”
ed io
“non
manco di nulla”
, perché lui stesso, nel Pane
consacrato, diventa mio
CIBO
, mio sostegno.
Quale tenerezza, quale senso di serenità mi ha
lasciato nel cuore la Comunione ricevuta appe-
na l’altro giorno, domenica, festa del Corpus
Domini!
Esodo, quindi, partenza di Abramo dal
suo paese per arrivare ad una terra promessa di
pace, di serenità.
Che cosa vuol dire questo per me? Qual è
la
STRADA
, l’itinerario che io devo percorre-
re? Il Grande Esodo è spostare con fatica se
stessi dal centro del mondo, come si spinge un
grosso masso inerte e pesantissimo che ostrui-
sce un passaggio (mi viene in mente quello del
sepolcro di Gesù: una volta spostato, è il trion-
fo della vita!).
Dicevo: iniziare il Santo Viaggio è fare
quei passi, anche pochissimi, che spostano me
stesso dal centro e al centro del mondo, del mio
mondo, mettere Dio, che è come dire metterci
l’AMORE.
Ogni volta che nella vita di tutti i giorni
scelgo di amare, decido di fare un passo indie-
tro con i miei desideri, la mia volontà, ogni
volta che provo a mettere l’altro al primo posto
e ne accetto la fatica, qualche volta il dolore,
allora vuol dire che ho iniziato il mio Esodo, il
santo viaggio che passando attraverso gli
ostacoli, inevitabili in un percorso di amore,
potrà portarmi in quella terra di pace, di
gioia, di serenità, che è stata promessa.
Talvolta chi ama soffre; la strada
per uscire da se stessi è faticosa,
spinge verso un cambio di mentali-
tà non del tutto naturale. Ci vuole
Dio, bisogna chiedere con fiducia
il suo Spirito di consolazione:
“Questo povero grida e il Signore
lo ascolta, lo libera da tutte le sue
angosce …”
(Sal. 33)
Allora il viaggio potrà continuare anche
di
NOTTE
; anzi, forse sarà proprio di notte
che si farà più strada, perché più profonda è
l’oscurità e meno l’anima potrà contare sulle
proprie forze e maggiormente si metterà nelle
mani della sua guida, il Signore. Iniziare a
camminare talvolta significa proprio lasciare il
proprio cammino, accettando di seguire con
fiducia e abbandono la nostra Guida, anche se
decidesse di passare per sentieri scoscesi o de-
serti assolati.
E’ consigliato quindi un
BAGAGLIO
leggero, ma ben assortito: scarsa presunzione,
orgoglio, egoismo, attaccamento a se stessi e
alle proprie convinzioni e molta umiltà, povertà
di spirito, consapevolezza dei propri limiti e
fiducia nel Pastore.
Il quale ben conosce la strada. Anzi, “è”
la strada:
“Io sono la via…”
, dice Gesù nel
Vangelo di Giovanni.
A questo punto, credo che sia ora. Di par-
tire, intendo!
M
ARIA
L
UISA
PELLEGRINAGGIO TERRASANTA
3 - 10 AGOSTO 2006