Pagina 9 - Il Tassello

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DAL 5 AL 6 DICEMBRE 2006
Martedì 5 dicembre ore 16
S. Messa nella basilica di san Paolo fuori le mura
Mercoledì 6 dicembre
Partecipazione all’udienza del Papa
Quota di partecipazione €. 105
Abbiamo a disposizione SOLO 50 posti. Caparra di €. 20
PELLEGRINAGGIO A ROMA
ISCRIZIONI ENTRO IL 30 GIUGNO
Forse è vero che la
“virtù” sta nel mezzo, ma non
ne sono convinta. L’articolo
di Wildo sul Tassello numero
7, ha sollecitato una mia con-
siderazione sulla quale vado
riflettendo da molti anni.
Nella mia, se pur modesta esperienza, ho
notato che essere in equilibrio non significa
affatto stare nel mezzo, quindi essere sereni e
obiettivi. Noi uomini viviamo e riusciamo a
conoscere solo sperimentando personalmente,
uno alla volta, gli opposti. Fino a che siamo
lontani dall’esperienza (qualsiasi esperienza)
non la possiamo conoscere o integrare coscien-
temente.
Il nostro mondo è fondato sulla legge del-
l’opposizione: maschio e femmina, bianco e
nero, notte e giorno, bene e male, vita e mor-
te… E’dalla tensione di questi due poli , “+” e
” –“ , che scaturisce la vita. E’ vero però che
solo integrando entrambi i poli e vivendoli en-
trambi, possiamo conoscere noi stessi e ciò che
ci circonda. Non è possibile stare solo nel mez-
zo! L’equilibrio è il costante oscillare tra un
polo e l’altro. Non è infatti possibile dire che
uno di noi è totalmente esente dalla malattia,
dal male e da tutto ciò che esiste.
Nel preciso istante in cui nasciamo siamo
già in uno dei due poli estremi e raggiungere-
mo il suo opposto morendo inevitabilmente.
Non credo quindi che la verità stia “nel
mezzo” ma nel “tutto”! E’ vero invece che, nel
momento in cui siamo all’estremità di uno dei
due poli, facciamo esperienze estreme che
spesso rischiano di diventare troppo forti e
quindi difficilmente gestibili (per paura). In
quel momento si ha la sensazione che tutto stia
per crollare.
Solo i nostri schemi culturali ci indicano ciò
che è bene e ciò che è male. Ma il bene e il ma-
le non possono esistere l’uno senza l’altro, so-
no due facce della stessa medaglia: quindi la
nostra realtà, o meglio, come noi la percepia-
mo.
L’unità invece, quella con la “u” maiu-
scola, è quella che tutto ha creato per amore.
Dio sta oltre la nostra piramide sensoriale che
tutto sdoppia. Egli è colui che, per Amore, dal-
l’Uno ha creato il Due; noi invece (per scelta)
dal Due spesso non vogliamo ritornare all’Uno,
perché è più comodo continuare a fare espe-
rienze e ricercare continue emozioni, che sce-
gliere l’amore vero. Fino a che non riusciamo a
ricondurre tutto al Padre, quindi al vero equili-
brio, continueremo ad affermare che a volte, in
questo nostro mondo, il male sconfigge il bene
e non capiremo il perché di certi avvenimenti a
noi sgradevoli e dolorosi (nostro malgrado).
Lui ci ha creati per amore, ma noi abbia-
mo
scelto
di sperimentare “mangiando dal fa-
moso albero” i frutti della conoscenza. Non
possiamo evitare di vivere gli opposti, siamo
nella vita costantemente chiamati a decidere tra
questo e quello, ma possiamo evitare di identi-
ficarci con uno dei due poli, senza rimanere
prigionieri di uno di essi. Dobbiamo guardare
oltre questo finto equilibrio per poter trovare
risposte degne di essere definite tali.
La lotta tra i due poli può essere superata
permettendo al divino di entrare nella nostra
quotidianità e così, finalmente, sapremo che la
luce ha già vinto in partenza. Il nostro buio ap-
parirà quindi come la mancanza di amore divi-
no.
R
OSY
LA VIRTÙ STA NEL TUTTO