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MI RITORNI IN MENTE…
UN SABATO AL MESE: 20.30 - 22.30
Riprende dopo il periodo estivo la proposta del primo sabato del mese. L’Eucaristia
non
sarà esposta dopo la Messa delle ore 18.30 (abbiamo visto che il tempo successivo non veni-
va utilizzato per la preghiera)
ma alle ore 20.30. L’Eucaristia verrà poi riposta nel ta-
bernacolo alle ore 22.30.
Prossimo appuntamento
sabato 30 settembre
(non è proprio il
primo del mese, ma diventa preparazione alla Cresima del giorno dopo).
L’estate sta fi-
nendo
…… Ma non
dovete preoccuparvi
per almeno due buoni
motivi. Il primo è che
inevitabilmente
tra
un anno ce ne sarà
un’altra, magari più
bella, il secondo è
che in questo mio debutto dopo le vacanze non
parlerò della canzone lanciata dai “Righeira”
nell’estate del 1985, anche perché si trattò di
terrorismo psicologico. Infatti, urlare già a fine
maggio in tutte le radio, alla televisione, negli
allora juke-box che l’estate sta finendo (e un
anno se ne va) era quanto meno di cattivo gu-
sto. Naturalmente sto scherzando perché a par-
te l’esilità del motivo (che peraltro ha venduto
tantissimo) la canzone del duo torinese è diven-
tata negli anni una specie di riassunto delle
canzoni estive. L’estate è una stagione leggera,
veloce, che si consuma in fretta come un gelato
e solitamente lascia qualche nostalgia per
qualche conoscenza fugace che a poco a poco il
tempo o la lontananza sbiadisce o addirittura
cancella. E allora anche la canzone estiva (fino
a pochi anni fa c’era la rassegna di “Un disco
per l’estate”) deve essere una cosa che non può
durare tanto tranne poche eccezioni.
Fra le canzoni estive certamente più co-
nosciute non si può non ricordare “
Azzurro
” di
Celentano che per inizio ha una frase emble-
matica: “cerco l’estate tutto l’anno e all’im-
provviso eccola qua”. E come si fa a dimenti-
care “
Luglio
” di Riccardo Del Turco che anco-
ra oggi tutti cantiamo anche in modo scherzo-
so: ”luglio col bene che ti voglio vedrai non
finirai , luglio mi ha fatto una promessa l’amo-
re porterai”, veri cult di una stagione che negli
anni ottanta ci ha lasciato “
Un’estate al mare
”
cantata benissimo dalla compianta Giuni Russo
che tra l’altro diceva: ”voglia di nuotare, per
vedere da lontano gli ombrelloni oni-oni….”.
Nel 1983 Renato Zero ci ha fatto compa-
gnia con “
Spiagge
” una canzone magari con
una vena di malinconia ma che rappresentava
benissimo dei clichet dell’estate (un’altra estate
qui un’altra volta qui più disinvolta che mai).
Ne ho citate solo alcune fra le più rappre-
sentative ma ci sarebbero da elencare per i più
anziani tutte le canzoni estive di Edoardo Via-
nello a cominciare da “
Stessa spiaggia stesso
mare
” per andare a finire con “
Pinne fucile ed
occhiali
” e ad “
Abbronzatissima
” un altro mito
della musica estiva.
Detto per inciso: ma non vi siete accorti
che nessuno ha dedicato una canzone alla mon-
tagna o al lago? Mistero! Ma l’estate per la
maggioranza vuol dire mare e divertimento ed
allora ecco apparire i tormentoni (come si chia-
mano oggi) nei nostri tempi che in verità sono
brutti e non mi va neanche di ricordarli tranne
uno che mi ha colpito per la banalità del conte-
nuto ma per l’assoluta originalità del modo di
cantare dell’interprete.
Voglio ricordare l’estate del 2001, la
cantante (?) era Valeria Rossi, il brano - stra-
popolare - “
Tre parole
”. Il ritornello faceva
così: “Dammi tre parole, sole cuore e amore,
dammi un bacio che non fa parlare...”. L’abbia-
mo ascoltata fino allo stordimento cinque anni
fa e il fenomeno poi si è subito sgonfiato: è la
dura legge della musica leggera che attualmen-
te si consuma e getta via come tante altre cose
che oggi usiamo nelle nostre case.
Per finire volevo ricordare un brano mu-
sicale dell’estate scorsa di Irene Grandi che a-
veva per titolo “
Lasciala andare
” e il ritornel-
lo, peraltro accattivante ed orecchiabile, e-
ra:”Lasciala andare come va, come deve anda-
re, una cometa lo sa già dove illuminare “. Un
messaggio effimero o è la filosofia del nostro
vivere attuale?
G
IOVANNI
G.
L’ESTATE STA FINENDO