Pagina 4 - Il Tassello

Versione HTML di base

4
PENNELLATA DI POESIA
LIBERI SCRITTORI
… Per “associazione d’i-
dea”. Chi non conosce
questo semplice gioco?
Generalmente si fa quan-
do non si ha del materia-
le a disposizione e si
vuole occupare del tem-
po. Io dico una parola e il partecipante dopo di
me ne dice un'altra che abbia un senso con la
mia, e così via...
Più o meno, credo che tutti almeno una
volta abbiano giocato e che si siano trovati nel-
la difficoltà di cercare velocemente una parola
che avesse il requisito giusto, ma che ovvia-
mente: “non viene in mente”!
Mi è capitato da poco di pensare a questo
gioco sentendo delle parole che hanno un bel
suono e un bel contenuto, se prese per il loro
significato reale, ma che mi hanno messo di
fronte a pensieri e reazioni inaspettate, tutt’al-
tro che belle!
A volte penso che dipenda dallo stato d’a-
nimo del momento. Ma è anche naturale che le
nostre associazioni di idee sono influenzate
dalle esperienze fatte nel percorso della nostra
vita. Un esempio sciocco! Se dico la parola
gatto
non tutti penseranno alla stessa cosa! Io
in questo caso penso: morbido-carezza-
coccola- fusa…l’idea è positiva, mi sono sem-
pre piaciuti i mici. E c’è chi invece penserà:
topo- trappola-mani legate-oppressione…ecc.
Non è molto positivo!! E’ un gioco che si può
provare a fare anche ora!
Ora dico: luna. Io penso:
terra-madre
-
La prossima parola:
aereo
e ancora:
fuoco
chissà cosa viene in mente?
Ogni parola- è come se facesse scattare
una molla, generando reazioni singole e proprie
nel tempo!
Chi ha tanta sensibilità e il dono di saper
ascoltare, riesce quasi a tracciare un ritratto
psicologico della persona che ha davanti a sé.
Ed è una bella cosa, perché se si riesce a com-
prendere più a fondo una persona, si può voler-
le bene meglio e forse di più.
Ma vorrei aggiungere ancora una parola
per il gioco:
quaresima
! Chissà quante parole
diverse per ognuno di noi, prima di arrivare,
sempre se si riesce, a mettere l’ultimo anello
della catena: la parola Amore.
A
NTONELLA
B.
LA CATENA DELLE PAROLE
Mi è capitato di sentire la disapprovazio-
ne di mia madre, all’età di 33 anni e con
due figli ormai cresciuti, per la scelta di
apparire in una certa maniera, pienamen-
te consapevole di ciò che sceglievo, peral-
tro. E ne ho scritto.
Poi è passato, perché io non sono cambia-
ta, se non nella forma. Assolutamente non
nella sostanza. E mia madre l’ha capito.
Grazie per la pazienza.
La presenza. La costanza.
M
AMMA
F
RA
IN-congruenze
“Quel che vedi
è
involucro ed ostacolo.
Quel che vedi
è
ciò che mi piace apparire.
Quel che vedi
non è nulla
di ciò che – dentro –
mi morde l’anima,
mi brucia il cuore,
mi intona un canto,
mi dona il sole.”