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Avevo le lacrime agli occhi mentre le dicevo e ho
visto nei loro visi il sole, la felicità.
Grazie davvero, grazie per avermi fatto cono-
scere Davide e Valentina, due giovani fantastici e
assetati della Parola di Dio. Non mi è pesato
affatto continuare a parlare con loro anche
dopo una giornata lunga e piena, abbiamo
fatto quasi tutte le sere le due di notte, ma in
quei momenti ho ripensato all'incontro di
Gesù con Nicodemo. Anche loro sono stati
missionari perchè mi hanno fatto conoscere
loro amici (la maggior parte conviventi) con
cui è nata un'amicizia, e con cui abbiamo par-
lato due o tre volte fino a tarda notte.
Vi ho tutti nel cuore...e mentre ti scrivo ora ho le
lacrime agli occhi perchè il Signore mi ha fatto la gra-
zia di incontrarvi e di farmi capire che il mio peccato, la
mia debolezza non devono impedirmi di parlare di Lui
e di amarlo, il peccato non è ostacolo alla Grazia se io
cerco di amarlo così come sono.....Tutto è Grazia, dav-
vero tutto è grazia se io mi apro alla grazia....
La missione poi mi ha rianimato, mi ha ridato fidu-
cia e mi ha dato la forza necessaria per iniziare l'anno
accademico con i miei universitari....sai una cosa? una
cosa molto strana...(del resto è una cosa che riguarda il
Signore...e quindi per natura è strana) la mia rinuncia
all'egoismo e alla paura sta portando frutti in parroc-
chia universitaria, ci sono nuovi giovani che si stanno
avvicinando a cui racconto la mia esperienza missiona-
ria e che rimangono affascinati: domenica sera mi si è
avvicinata una ragazza per chiedere informazioni sulla
parrocchia e, guarda caso, sua madre è "bustocca"
anche se ora vivono a Piacenza.....
Grazie ancora! Il Signore ti Benedica e Benedica
tutti voi....
F
RA
G
IANLUCA
P.S. Lo sai che è la prima missione in cui i cristiani non ce
l'hanno con il proprio parroco, che non parlano male di
lui? È fantastico pensare che una comunità non parli
male del proprio pastore:mi fa pensare che il post-missio-
ne sarà bello perchè c'è un terreno molto fertile ed acco-
gliente.
V
A
’
e
R
I
P
A
R
A
l
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m
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C
A
S
A
È venerdì 9, ore 10,30, mi trovo ai servizi, suona il
citofono nel modo peculiare di don Norberto: due
squilli in rapida successione.
È una visita inaspettata e comunque sempre gradi-
ta, ma questa volta la sorpresa è doppia: oltre al
nostro don che mi apostrofa simpaticamente con
“ciao dottore”, c’è fra Paolo, così si presenta stringen-
domi calorosamente la mano mentre i suoi occhi
azzurri, sotto le folte sopracciglia, mi hanno già squa-
drato.
Entrare in sintonia, creare subito filing, non è stato
difficile, grazie al navigato don Norberto e la notevole
affabilità di fra Paolo, che ogni tanto confidenzialmen-
te e garbatamente mi tocca il braccio sinistro, data la
vicinanza delle sedie, ma soprattutto la totale sponta-
neità.
Così senza barriere ed ostacoli il parlare si snoccio-
la tra il nostro passato “superimpegnato”, sui nostri
disagi attuali e sui mezzi terapeutici, in particolare la
“CRM” (ndr. Sigla che indica una terapia particolare)
che mi accomuna con il don, e lasciamo che il discor-
so continui, intervallato qua e là dal “sudore” degli
occhi e dalla mia voce decisamente emozionata.
Situazione che puntualmente si accentua quando fra
Paolo legge a voce bassa il “testamento spirituale”
della mia amica Piera, recentemente scomparsa.
UNA SORPRESA