Pagina 2 - Il Tassello

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Mi trovo a commuovermi in questi
momenti in cui avviene qualche cosa di mi-
sterioso ai miei occhi e di così bello agli oc-
chi delle persone, quando dal buio si vede
aprirsi il nuovo di Dio. Fare il prete non è
solo esplicitare un mestiere o essere al cen-
tro di polemiche circa la scelta di verginità
e di castità, ma anche essere presente al ri-
fiorire della vita di Dio nel cuore di uomini
e donne. Non si è semplici spettatori per-
ché è necessario mettere la propria persona
e la propria faccia, affinché scatti un mec-
canismo di fecondazione e poi si avveri l’e-
vento del parto.
Avverto, man mano che cresce negli
anni questa scelta fatta da giovane, la deli-
catezza di questa vocazione che spesso vie-
ne considerata dai riflettori televisivi solo
per la componente scandalistica o per quel-
la sociale. Quanta difficoltà a comunicare
ciò che di più profondo invece si possiede!
Si vive nel concreto delle parrocchie o tra
le case e, in questi luoghi reali, si partecipa
al nascere di Dio nelle coscienze di molte
persone. Appare sempre chiaro che prota-
gonista è il divino, come seme dello Spirito
che in una determinata stagione della vita
cresce, si sviluppa e, dopo il pianto e il san-
gue della sofferenza, viene alla luce. E tu,
prete, sei lì con la fragilità di uomo ma an-
che con la solidità di una parola che conce-
de il perdono, di una mano che offre il pa-
ne o apre all’ascolto di un libro sacro. Ci si
sente parte di un grande evento che supera
la natura e le mie stesse aspettative, per
toccare il misterioso mondo della relazione
tra Dio e i cuori delle persone.
Così è fare il prete affidandosi a quel
Dio che per sua decisione è un “nascituro”,
come ammireremo nei prossimi giorni ri-
pensando alla notte di Betlemme. Qualcosa
del genere sarà capitato al buon Giuseppe
in quella notte “dove non c’era posto per
loro nell’albergo!”. Partecipe di una storia
più grande di lui non poteva che rimanere
meravigliato da ciò che sapeva fare il Pa-
dreterno.
Non so cosa mi riserverà il futuro co-
me non lo sapevo ventisette anni fa, quan-
do è iniziata questa vocazione. Non imma-
ginavo di poter assistere a tutte queste na-
scite di Dio! Questo mi permette, in un cer-
to senso, di intuire che il futuro sarà pieno
di tante altre fecondazioni e gravidanze, di
numerosi altri parti dove mi sarà chiesto
solamente di “assistere” al natale di Dio.
Se anche queste righe sono scritte alla
vigilia di una festa così solenne, non riesco-
no a rimanere tra il rosso delle tavole o le
luminarie dei negozi, perché appartengono
ai diversi e imprevedibili momenti dell’an-
no in cui avviene il miracolo della Vita! Bi-
sognerà allora fare il prete rimanendo at-
tenti a questi fenomeni della natura … di-
vina!
D
ON
N
ORBERTO
Tanta polvere ha coperto per diversi giorni la nostra chiesa. I muratori
hanno alacremente lavorato per la sistemazione del fonte battesimale,
opera prevista come “regalo” del quarantesimo. Ci vorranno ancora al-
cune settimane per vedere l’opera ultimata! Poi bisognerà pagare!
Mentre stiamo restituendo progressivamente i prestiti che diverse
persone hanno fatto per la sistemazione dell’oratorio, ci troviamo con le casse della
parrocchia “molto ristrette” tanto da non riuscire a coprire le spese. Confidiamo
(come sempre del resto) sulla generosità di chi può darci una mano!
La busta natalizia
che trovate nel Tassello, sarà finalizzata per sostenere il co-
sto del nuovo battistero che si aggira attorno a €. 50.000 !!
LE SPESE PER IL BATTISTERO