Pagina 5 - Il Tassello

Versione HTML di base

5
COSE DA PAZZI
Ma cosa è successo alla nostra parrocchia
durante la missione? Un vento dello Spirito ci
ha travolti? A giudicare dalle impressioni rac-
colte fra non pochi di noi sembrerebbe proprio
di sì. E non si è trattato di qualcosa di superfi-
ciale: chi si è sentito scosso nel profondo per
un salto di qualità nella propria vita cristiana;
chi ha sentito il desiderio di avviare un
cammino di ricerca di Dio, magari già
presente, ma bisognoso comunque di
un risveglio dal sonno; chi si è sentito
amato, custodito, accolto dal Signore;
e molto altro ancora: la pace, la carità,
la voglia di fare, ricevere, vivere il be-
ne...
Qual è stato il volto con il quale lo
Spirito si è reso presente nella nostra co-
munità? Francesco d'Assisi, certo; ma non di
persona, ovviamente. I suoi amici, donne e uo-
mini, suore, sposi e frati, semplici, essenziali,
capaci di toccare il cuore, con la loro freschez-
za e la loro immediatezza. Ma non dimentiche-
rei un tratto: letteralmente pazzi!
Chi si è trovato a partecipare ad una delle
messe celebrate con loro, si è sentito coinvolto
(ma perfino travolto) da un gioco di canti, pa-
role, gesti... non sempre composti e tanto meno
coordinati... E che dire allora di qualche nostro
austero parrocchiano o parrocchiana, sorpresi a
battere le mani al ritmo di una melodia che e-
vocava l'
Hard Rock
anziché il Canto Gregoria-
no...? Ed è ancora niente! Che dire infatti di
ancheggiamenti, contorsioni che... neanche la
Carrà con il suo vecchio
tuca-tuca
sarebbe arri-
vata a tanto... e per giunta – udite, udite – in
una chiesa della
fredda
diocesi di Milano!
Moderni certo 'sti frati; ma attenzione:
non per adeguarsi ai tempi, magari scimmiot-
tando gli stili della nostra cultura. No: sarebbe
sbagliato rileggere così il loro modo di fare e la
loro sorprendente fecondità.
La loro gestualità, la loro modernità era
in nome di una fedeltà a Francesco, che mai fu
un tipo allineato: esagerato e trasgressivo pri-
ma della conversione; esagerato e trasgressivo
dopo la conversione.
Perché si era convertito, sì; ma non era
«guarito». Semplicemente aveva trovato il mo-
do di dirottare la propria pazzia per metterla a
servizio dello Spirito.
La tesi non è mia, ma di un bel libro (che
consiglio di leggere) di Jean-Marc Char-
ron:
Da Narciso a Gesù
(Edizioni Mes-
saggero, Padova 1995). La tesi dell'auto-
re è ardita e, alla pubblicazione, qualcu-
no effettivamente non poté fare a meno
di reagire, pensando che, in fondo
Francesco d'Assisi non poteva essere
strapazzato così. Pazzo? E che diàmi-
ne!
Eppure: pazzo... pazzo, forse no.
Ma con un bel disturbo di personalità, forse sì.
Quale? Ciò che attualmente è detto narcisismo.
Curioso, perché si tratta di uno dei disturbi di
personalità più diffusi al giorno d'oggi.
La tesi del libro dunque è ardita, ma sem-
plice e affascinante: Francesco da narcisista
che era, narcisista sarebbe rimasto. Ma con una
differenza: aveva scoperto il modo di mettere
quella imperfezione al servizio dello Spirito.
Avrebbe potuto lamentarsi, fare delle cure, af-
fermare di sentirsi indegno e – con quella scusa
– puntare ad un cristianesimo tiepido... E inve-
ce, da narcisista che era non poteva che preten-
dere il massimo: essere come Cristo.
Pare ci sia riuscito perché la Chiesa, rico-
noscendolo santo, gli ha riconosciuto la capaci-
tà di «dire» Gesù, non nel modo angelico (e in
definitiva irrealistico) di certe immaginette, ma
in quello reale e umanissimo di una imperfe-
zione. Che non è stata di ostacolo perché la
Grazia di Dio facesse la sua parte.
Così pare sia successo a Madonna Regi-
na. Certo la vita normale riprende, ma per ora –
accidenti! – godiamoci ancora un po' lo spetta-
colo che abbiamo visto scorrere dinanzi ai no-
stri occhi.
DON
S
TEFANO
DA NARCISO A GESÙ
PERPLESSITA’
La Regione ha emanato il 28 novembre 2007 la “Normativa in ma-
teria di orari degli esercizi commerciali” che porta con sé una serie di novità. In par-
ticolare, una forte estensione della possibilità di apertura domenicale di negozi e cen-
tri commerciali, giunta a ridosso delle festività natalizie, ma destinata a permanere.
Gli uffici di pastorale del lavoro della Lombardia hanno espresso perplessità ed inter-
rogativi. Invitiamo a leggere il comunicato in
www.chiesadimilano.it
.