Pagina 2 - Il Tassello

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DALLA CARROZZINA DI MATTEO
Qualche settimana fa il
Comitato Olimpico Interna-
zionale non ha dato l’auto-
rizzazione all’atleta disabile
sudafricano Oscar Pistorius di
partecipare alle prossime Olim-
piadi di Pechino tra i normodotati
grazie a speciali protesi in carbo-
nio.Gli organi di competenza han-
no stabilito attraverso analisi scienti-
fiche che le costose protesi utilizzate
dal sudafricano nelle sue prestazioni
sportive gli danno un vantaggio ec-
cessivo dal punto di vista della fatica,
in quanto lo sforzo di Pistorius è minore
del 25% rispetto agli altri atleti. Questo è sicu-
ramente vero perché dimostrato scientificamen-
te; è anche vero però che l’uomo bionico alla
finale dei 400 m non ci sarebbe mai arrivato,
quindi i migliori specialisti del mondo non a-
vrebbero avuto nulla da temere. Il record mon-
diale realizzato nove anni fa dal texano Micha-
el Johnson è 43.18 secondi, il record personale
di Pistorius è superiore ai 46 secondi, quindi
dai migliori si becca almeno 2 secondi.
Guardando un filmato del Golden Gala di
Roma del 2007, gara vinta da un italiano il che
è tutto dire, ho notato che il sudafricano nelle
curve perdeva, ma sui rettilinei guadagnava in
modo evidente, specie negli ultimi 100 metri,
non so se per minore fatica o che. Forse un
giorno l’uomo bionico realizzerà il suo sogno.
M
ATTEO
T
OGNONATO
L’UOMO BIONICO
pacificazione e il suo posto. Quello che vie-
ne contestato dai più giovani a proposito
della Chiesa (“Sono sempre le stesse cose e
i soliti riti”) diventa la sua forza, perché
nel grande fiume della storia cristiana tro-
va pace la ricchezza del singolo e così l’at-
tualità si inserisce nel tempo.
Riconosco personalmente un difetto
quando mi faccio prendere dalle idee che
mi vengono e su cui tendo a partire in
tromba. Rispetto ad anni più giovanili cer-
co di non farmi prendere troppo la mano,
imparando ad aspettare o a lasciare che
qualche idea maturi meglio con il passare
delle settimane. Forse scatta anche un mec-
canismo legato all’età e alla crescita di quel
“pizzico” di saggezza che non guasta mai.
Ma, come sempre, c’è il rischio della
“ricaduta”!
Sto rendendomi conto che deve au-
mentare il tempo di decantazione di una
idea, allontanando il pensiero della sua im-
mediata realizzazione sia perché venga
precisata meglio sia per far crescere un
consenso più ampio tra le persone dando
così la garanzia della sua continuità.
Un sacerdote amico, che mi conosce
da molti anni, ultimamente mi ha lasciato
un consiglio: “Fatti pure venire tutte le ide-
e nuove che vuoi, ma poi… vendile!”.
In questo ordine di cose il tempo è no-
stro alleato proprio per quella azione di
purificazione che permette di vedere me-
glio il valore di ciò che facciamo o di ciò
che ci viene in mente. Aumenta contempo-
raneamente il desiderio di spazi di silenzio
e di solitudine per favorire questa opera di
sedimentazione.
Come al solito dovremmo imparare
dalla natura e da chi lavora la terra per ca-
pire che dopo il lungo impegno della semi-
na bisogna aspettare. Ma lo sanno anche i
genitori e gli insegnanti quando devono
pazientare dopo i tempi di agitazione e di
preoccupazione. Ancor più il buon Dio agi-
sce in questo modo perché il suo amore ci
cambia non solo nei momenti della eccezio-
nalità ma in quelli normali, non quando
tutto luccica ma quando tutto ha un solo
colore, non solo nella domenica ma nella
ripetizioni di giorni uguali. Spero di impa-
rare anch’io questa lezione di vita.
D
ON
N
ORBERTO