Pagina 13 - Il Tassello

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Un allievo, un
manuale.
L a
formula è sem-
plice e il mini-
stro all'Istruzione
del Burkina Faso Tertius Zongo ne ha fatto lo
slogan della sua crociata contro la povertà a
colpi di sussidiari, visto che si basa sulla distri-
buzione gratuita di quasi 3 milioni di libri sco-
lastici a tutti gli studenti del paese. Appena tor-
nati sui banchi di scuola, dopo periodi di guerre
interne, a chi gli obietta riguardo ai costi (circa
un miliardo di franchi francesi), Zongo rispon-
de: "L' educazione non ha prezzo".
Intanto in Italia la scuola media Ferrini di
Olgiate Olona ha dichiarato guerra allo sbian-
chetto dallo slogan: "Sbianchetto io smetto". A
tutti i ragazzi che consegnano lo sbianchetto a
scuola viene dato in cambio una normalissima
gomma, utile per cancellare sia la matita che la
biro e, alla fine dell' anno, a chi continua ad
usare la gomma viene regalato un quaderno di
fogli riciclati.
I docenti sono convinti dell' azione edu-
cativa: "facciamo passare il messaggio che i
comportamenti individuali possono contribuire
a migliorare il mondo". Lo sbianchetto diventa
un rifiuto pericoloso: è etichettato come in-
fiammabile, il cui smaltimento comporta costi
alla collettività e il costo della gomma è di si-
curo molto inferiore. Anche noi possiamo mi-
gliorare il mondo.
G
IUSEPPINA
S
ANTINELLI
Qualche giorno fa i
bambini sono tornati da scuo-
la con dei fiammanti inviti
per uno dei tanti circhi che,
periodicamente, stazionano in
città. Non ci sono mai stati e
la curiosità è tanta… D e c i -
diamo di accontentarli, ed ec-
coci qui. Il biglietto scontato
(wow, un euro di sconto!) ci
dà diritto ad accomodarci su
delle strette panche di legno
arrampicate su una struttura
di metallo. C’è molta gente e
il caldo è atroce. Ci togliamo
giacca e maglioni, ma ancora
si boccheggia.
Lo spettacolo non è an-
cora iniziato, ma a intervalli
regolari un altoparlante spiega
che, per ingannare l’attesa, i
bambini avranno la possibilità
di cavalcare un pony al centro
della pista. Un giro, un euro.
Si forma una fila incredibile e
lo spettacolo tarda ad iniziare.
Ma ecco che si spengo-
no le luci e comincia il diver-
timento: un’acrobata appesa a
un nastro compie evoluzioni
pericolose e difficilissime, un
clown illusionista scompare
inspiegabilmente sotto i nostri
occhi, un giocoliere dà il me-
glio di sé con cerchi e clavet-
te. Ci sono anche gli animali,
e nonostante a me mettano un
po’ di tristezza, costretti come
sono a compiere azioni per
loro innaturali, i bambini
sembrano divertirsi molto. La
temperatura è scesa di parec-
chio: tocca rivestirsi, bisogna
stare attenti agli sbalzi di tem-
peratura! Ma ecco che arriva
l’intervallo e d’improvviso
torna il caldo. Mi viene un
dubbio: non sarà una mossa
astuta per far venire sete alla
gente e spingerla a recarsi al
bar? Direi proprio di sì, a giu-
dicare dalla lunga fila che si è
formata verso l’uscita!
La bambina dietro di noi
torna a sedersi con in mano
una bibita e un’enorme cioto-
la di pop corn dall’odore pe-
netrante. Nel frattempo passa
un fotografo accompagnato da
un’improbabile Minnie dalla
testa gigantesca, che vuole
scattare fotografie ai bambini,
e un venditore di “bacchette
magiche” fluorescenti. Il soli-
to altoparlante annuncia che è
possibile visitare lo zoo del
circo alla modica cifra di due
euro e cinquanta.
Spiego ai bambini che
tra un minuto vedremo gli
stessi animali sfilare sulla pi-
sta, ma intanto si è formata
l’ennesima fila diretta verso
le gabbie e l’attesa per la se-
conda parte dello spettacolo si
protrae ancora. Mi guardo in-
DALLA PANCA DEL CIRCO
DA UNA SEDIA
SEGNI DI SPERANZA