Pagina 4 - Il Tassello

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“Dov’è Carità e Amore
qui c’è Dio…”
Un canto ormai un po’ “datato” si insinua
piano piano nei pensieri, in un momento di pre-
ghiera personale nella chiesa silenziosa.
Certo, ne abbiamo viste delle belle in
questi mesi…
Come non ricordare la Missione:
i Frati
,
con quella ventata di Spirito che li ha accompa-
gnati, hanno animato i nostri cuori e la comuni-
tà parrocchiale, riempiendola di canti, balli,
gioia, letizia, amore!
E che dire dei nostri amati sacerdoti
don
Norberto e don Stefano
, che ora proseguono il
loro cammino presso altre realtà: li sentiamo
ancora e sempre qui, in ogni celebrazione litur-
gica, nella preghiera, nei nostri pensieri e nello
scambio fraterno… Quanto amore, che intensa
commozione, quale riconoscenza!
Dov’è Carità e Amore, qui c’è Dio:
sì, qui c’è Dio!
Come non sentirsi crescere dentro un sen-
timento spontaneo di gratitudine, unito alla
consapevolezza di essere stati testimoni di e-
venti d’amore straor-
dinari, durante i qua-
li il Signore stesso si
é reso presente in
ogni istante?
E allora non
resta che lasciarsi
invadere l’animo da
un rendimento di
grazie continuo e
costante
per quel Dio che
davvero ha compiuto meraviglie davanti ai no-
stri occhi!
Occhi spalancati per lo stupore, spesso
bagnati di lacrime, perché l’amore quando è
totale commuove, sconvolge, non può lasciare
indifferenti.
Sappiamo che, mentre stava in preghiera
nella sua cella, sul monte della Verna, San
Francesco chiese a Gesù due grazie: poter sen-
tire nell’anima e nel corpo, per quanto possibi-
le a un uomo,
lo stesso dolore sopportato dal
Crocifisso
nell’ora della Passione e, nel con-
tempo,
lo stesso amore esagerato
che accen-
deva il cuore del Figlio di Dio, in Croce per noi
peccatori.
QUI C’E’ DIO
“perché l’amo-
re quando è to-
tale commuove,
sconvolge, non
può lasciare in-
differenti”
miracolo è scoprire che dopo tanti anni hanno
ancora il coraggio di ridere dei loro difetti…
Questo è il miracolo dell’Amore. “Io faccio
nuove tutte le cose”, ci ha detto il Signore. Il
mio Amore, dice Gesù, dà nuovo sapore e gu-
sto agli incontri quotidiani.
E’ normale affezionarsi al passato, consi-
derarlo parte di noi, lasciarlo con fatica per ac-
cogliere il nuovo che la vita ci offre. Ma se
vinciamo la paura del “nuovo” che ci viene in-
contro e abbracciamo ciò che ci è dato di vive-
re, ci accorgiamo che anche noi cambiamo, ci
rinnoviamo, respiriamo aria nuova.
E’ il miracolo dell’Eucaristia: un po’ di
farina e acqua impastate formano un pezzo di
pane, che nella celebrazione eucaristica diventa
il corpo di Gesù. Quando ci nutriamo di Lui,
gli permettiamo di entrare nel nostro cuore,
nella nostra vita e, se lo lasciamo dimorare in
noi, ci cambia assimilandoci sempre di più a
lui. Noi non ci accorgiamo ma chi vive con noi
gioisce di questa presenza.
Il vestito vecchio di cui parla Gesù è la
nostra vita, che, affidata alle sue mani, si rinno-
va, risplendendo di una luce nuova. Gesù non
mette una toppa sui nostri peccati, li perdona,
donandoci la grazia di cambiare il cuore.
In questo periodo la nostra comunità cri-
stiana sta vivendo un momento di passaggio
con l’arrivo di don Attilio e don Giuseppe. Ciò
è sicuramente motivo di grazia e di lode a Dio.
L’augurio è che facciamo tesoro di quanto ab-
biamo ricevuto e vissuto nel cammino passato e
con lo zaino traboccante di ricordi e di regali
ricevuti da Dio fino ad oggi, continuiamo il
cammino con il nuovo pastore che la Chiesa ci
dona, “tenendo fisso sempre lo sguardo su Ge-
sù, autore e perfezionatore della nostra fede”.
Benvenuti don Attilio e don Giuseppe e
buon cammino insieme!
S
UOR
C
RISTINA
.