Pagina 5 - Il Tassello

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vertà. Intere popolazioni vivono
oggi in situazione di estrema
povertà.”
Si tratta di un problema
che si impone alla coscienza di
tutta l’umanità. Perciò, dice il
Papa
, “è combattendo la povertà
che l’umanità è resa più frater-
na tramite valori e ideali condi-
visi, fondati sulla dignità della
persona, sulla libertà
unita alla responsabili-
tà, sul rinascimento
effettivo del posto di
Dio nella vita dell’uo-
mo.”
Infatti ogni for-
ma di povertà ha alla
radice il mancato ri-
spetto della persona
umana, che impedisce
alle persone e alle fa-
miglie di vivere secon-
do la loro dignità.
Un altro fattore
che minaccia la pace
sono le
spese militari
per le
guerre in corso nel mondo.
Pensiamo a quanto spen-
dono gli Stati per armarsi. Que-
ste ingenti risorse impiegate nel-
le spese militari vengono distol-
te dai progetti di sviluppo e la
corsa agli armamenti crea sotto-
sviluppo, disperazione e conflit-
ti.
E’ un circolo vizioso. I
conflitti sono spesso accesi dalle
ingiustizie, di qui il richiamo del
Papa agli Stati per una seria ri-
flessione sulle profonde ragioni
dei conflitti e a provvedervi con
una coraggiosa autocritica.
Pensiamo alla guerra tra
Israele e Gaza: una guerra infi-
nita, in una terra santa, la terra
di Gesù, che è venuto a portare
la pace. E’ proprio un mistero. I
motivi storici, culturali e religio-
si per cui questo popolo non rie-
sce a convivere pacificamente li
conosciamo; ma questi motivi
non bastano, non ci danno una
spiegazione. Infatti in tanti parti
del mondo popoli diversi riesco-
no a vivere insieme in modo
passabile. Perché lì no? Ho l’im-
pressione che lì, dove Gesù è
venuto a rivelarci che tutti gli
uomini sono fratelli, perché figli
dell’unico Padre, il diavolo fa di
tutto per dimostrare il contrario.
Ma lì ci sarà sempre la
guerra? No, perché il male non
può sconfiggere il bene. Infatti a
pensarci bene, proprio questa
terribile situazione palestinese
sta costringendo tutti a prendere
coscienza dell’assur-
dità, crudeltà, stupi-
dità, inutilità della
guerra che non rie-
sce a risolvere nes-
sun problema e in-
tanto la povera gente
va di mezzo. E io
sono convinto che lì
dove il male crede di
vincere, riceverà la
più sonora sconfitta.
E ora ci si met-
te anche la
crisi eco-
nomica
, altra preoc-
cupazione che crea
difficoltà per i bisogni fonda-
mentali di ogni uomo e solleva
popoli poveri contro popoli ric-
chi che speculano sui prodotti
alimentari. La crisi non è per
mancanza di alimenti, ma è crea-
ta dalla mal distribuzione e da
fenomeni speculativi. Lo ha det-
to il Papa nel messaggio per la
Giornata della pace.
Siamo disposti a fare in-
sieme una revisione profonda
del modello di sviluppo per cor-
reggerlo?
Così per combattere la
povertà che opprime tanti uomi-
ni e donne e minaccia la pace di
tutti, va riscoperta la
sobrietà
e
la solidarietà
quali valori evan-
gelici e al tempo stesso univer-
sali. Per dirla chiara va riscoper-
to quel Gesù Cristo che ha pre-
dicato l’uguaglianza tra gli uo-
mini e ha inaugurato un mondo
nuovo, una nuova umanità capa-
ce di operare una rivoluzione
pacifica.
La religione non è un osta-
colo, è invece un valido fonda-
mento per la costruzione di una
società più giusta e più libera e
la Chiesa, che non chiede privi-
legi, si mette a disposizione per
suscitare speranza con atti con-
creti.
Il
ruolo della Chiesa
in-
fatti è quello di stare accanto ai
più deboli, moltiplicando tutte le
risorse disponibili. La Chiesa,
esperta in umanità, conosce bene
i bisogni della gente perché vive
in mezzo alle persone e ha una
rete fittissima di interventi pro-
mossi dalle Parrocchie e dalle
Associazioni cattoliche.
La Chiesa, consapevole
del comando del Signore
“date
voi stessi da mangiare
” non
manca di assicurare all’intera
famiglia umana il proprio soste-
gno di carità creativa, non solo
per mettere a disposizione il su-
perfluo, ma soprattutto per cam-
biare stili di vita, modelli di con-
sumo.
Un esempio lo dà la Dio-
cesi di Milano con il
Fondo di
solidarietà
per chi manca di la-
voro e per le famiglie in diffi-
coltà. Il Fondo è gestito dalla
Caritas e dalle Acli in modo in-
telligente e trasparente. La Dio-
cesi ha già disposto un milione
di euro e chiede ai cristiani, alle
Associazioni e alle Parrocchie di
credere a questo atto di solida-
rietà che può dare testimonianza
e speranza a tante famiglie.( si
può inviare il proprio contributo
a Arcidiocesi di Milano – fondo
famiglia-lavoro – c/c n. 2405 su
Credito Artigiano Agenzia 1 Mi-
lano – ABI 03512 – CAB 0160-
2)
La Chiesa non intende so-
stituirsi al pubblico, non intende
mettere qualche cerotto assisten-
zialista, ma sa andare alle radici
delle difficoltà economiche che
colpiscono le famiglie; vuole
provocare la comunità cristiana