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a scelte di qualità, vuole suscita-
re un sussulto di coscienza, vuo-
le indicare anche ai politici la
strada della sobrietà. Non è una
iniziativa tampone, ma vuole
richiamare la pubblica ammini-
strazione al dovere di rimuovere
le radici del fenomeno di questo
genere. Gli interventi economici
della Chiesa hanno l’obiettivo di
far crescere una coscienza etica.
L’Arcivescovo non parla solo di
solidarietà, ma anche di sobrietà,
ci fa riflettere sul nostro stile di
vita , sul modo di usare i nostri
soldi e quelli pubblici. Imparia-
mo a unire sobrietà e solidarietà
per venire in aiuto alle persone e
alle famiglie in seria difficoltà.
Ma chi può portare avanti
questa speranza nel futuro?
Il Papa Benedetto XVI
indica i giovani e i genitori co-
me protagonisti di questo risve-
glio di coscienza.
I giovani
quando credono
e hanno un ideale si buttano, e
non solo nelle marce della pace,
ma sanno fare la pace nella fra-
ternità. Un esempio sono le
Giornate mondiali della gioven-
tù e le tante iniziative di lavoro
sostenute nelle nostre Parroc-
chie.
“Cari giovani
, ha detto il
Papa,
responsabili del futuro di
questa nostra città, non abbiate
paura del compito che il Signore
vi affida, non esitate a scegliere
uno stile di vita che non segua
la mentalità edonistica corrente,
lo Spirito santo vi assicura la
forza necessaria per testimonia-
re la gioia e la fede e la bellezza
di essere cristiani; non esitate a
rispondergli prontamente se egli
vi chiama. La società ha bisogno
di cittadini che non si preoccu-
pano solo dei propri interessi,
perché il mondo va in rovina se
ciascuno pensa solo a se stes-
so.”
E i giovani questo lo cre-
dono. I giovani si appassionano
dei bisogni profondi dell’uomo e
prendono sul serio coloro che
sono capaci di prenderli sul se-
rio.
Anche i genitori
, che cer-
cano nuove vie per aiutare i pro-
pri figli a rispondere ai grandi
interrogativi esistenziali, sono
portatori di speranza che porta
alla pace.
“Li esorto cordialmente
,
dice il Papa
, insieme con tutta la
comunità cristiana a testimonia-
re alle nuove generazioni la
gioia che scaturisce dall’incon-
tro con Gesù, il quale nascendo
a Betlemme è venuto non a to-
glierci qualcosa, ma a donarci
tutto”
. Quindi praticare in casa
la sobrietà e collaborare alla so-
lidarietà è l’obiettivo necessario
per raggiungere quell’equilibrio
mondiale che porta alla pace.
A Maria
affidiamo il pro-
fondo desiderio di vivere nella
pace che sale dal cuore della
grande maggioranza degli uomi-
ni.
L’odio, la violenza e la
sfiducia sono forme di povertà,
forse le più tremende, da com-
battere. Che non prendano il so-
pravvento!
In conclusione ascoltiamo
la parola dell’Arcivescovo che
dice:
“Davvero tragico è il volto
di questo mondo, quando guar-
diamo in faccia nella loro dura
realtà le concrete situazioni,
vicine e lontane, di cui è segna-
to. Solo la superbia della vita e
l’egoismo, fingendo di non ve-
derle, possono farcele ignorare.
Ma come cristiani non intendia-
mo affatto ignorare la realtà e
con un cuore solo e un’anima
sola vogliamo invocare l’aiuto
di Dio. Abbiamo fiducia infatti
che il suo Spirito è capace di
suscitare un modo nuovo di con-
vivere e abitare su questa terra,
è desideroso di donarci la forza
per attraversare i muri dei con-
flitti e delle tensioni, di sostene-
re la nostra volontà nel provve-
dere a curare i mali e nel perse-
guire il bene comune di tutti”.
D
ON
P
EPPINO
“Francesco, in ogni sua predica, all’esordio
del discorso salutava il popolo con l’augurio di pa-
ce, dicendo: “Il Signore ti dia la pace!” (da una bio-
grafia di San Francesco).
E’ anche la nostra preghiera per le terre lace-
rate dalle guerre: è impossibile non rimanere scon-
volti e turbati dalla spirale di odio e rancore che
nessuno più riesce a fermare, quando, oltre a uomi-
ni, donne e bambini, è la stessa idea di una
soluzione pacifica che viene quotidiana-
mente uccisa.
La catastrofe umanitaria, più volte denuncia-
ta con chiarezza dal Papa, è sotto i nostri occhi e
possiamo dire con il profeta Neemia: “Noi
siamo in grande angoscia” (Ne. 9,37).
Siamo confusi e lacerati perché
divisi, spesso, sul piano etico e politi-
co: dove sta la ragione, dov’è il torto?
Chi ha sbagliato, di chi sono le responsa-
bilità?
Anche la fede ne esce provata e
nel segreto del cuore ci uniamo a
NELLA SPIRITUALITA’
IL SIGNORE TI DIA PACE