Pagina 9 - Il Tassello

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NELLA SPIRITUALITA’
Una telefonata, un saluto af-
fettuoso e fraterno, poi la do-
manda: «
Vuoi venire a pre-
gare con noi?
Prendi un’ami-
ca e vieni!”
Presa l’amica (grazie, Giulia-
na!) e fatti i biglietti del tre-
no, non é poi così difficile
lasciarsi mezza Italia alle
spalle e raggiungere nelle
Marche
l’eremo di Broglia-
no
, luogo ricco di storia fran-
cescana: grazie, padre Ferdi-
nando e grazie, padre Loren-
zo! Vivere con voi, da voi im-
parare a pregare é stata un’e-
sperienza meravigliosa!
Forse ha ragione fr. Luciano,
quando dice che l’eremo ha
qualcosa di speciale: chi ci va
non riparte senza avere speri-
mentato potenti quanto invisi-
bili grazie interiori...
Può capitare di svegliarsi nel
cuore della notte, avvertire la
necessità di accendere la luce
della stanza e senza occhiali,
con gli occhi assonnati e ba-
gnati di lacrime, trovarsi a
scrivere di getto con calligra-
fia quasi illeggibile, uscendo
dalle righe,
dolci parole d’a-
more e di profonda gratitu-
dine al Signore
, che rende i
suoi amici così trasparenti e
vuoti di sé da lasciarsi riempi-
re totalmente di Lui ed essere
per gli altri sacramento, im-
magine viva e visibile del Suo
Volto buono e gioioso!
Sì, loro, i frati, docili stru-
menti nelle mani del Signore,
a volte “fanno uscire dalle
righe” con la loro bontà totale
e assoluta, scardinando durez-
ze e chiusure. Così Dio si ser-
ve di loro per bonificare i
cuori, liberandoli dalle erbac-
ce e dal male che li soffoca,
proprio come faceva fr. Lu-
ciano, quando disboscava a
poco a poco, con fatica e de-
dizione, la stradina che dal
convento di Brogliano condu-
ce al cimitero di Colfiorito.
Non si può vivere fianco a
fianco con loro, sfiorare nel
quotidiano l’amore che frater-
namente si scambiano, alzarsi
nel cuore della notte per pre-
gare insieme in ginocchio da-
vanti al Santissimo... e riparti-
re uguali a prima! I gesti sa-
ranno pure gli stessi, ma
il
cuore no: è commosso, toc-
cato dalla grazia di Dio e
vinto dall’Amore!
Ha davvero ragione fr. Lucia-
no: quel luogo non è come gli
altri...
Forse perché, sperduto nella
quiete dei boschi delle Mar-
che, di notte immerso nel buio
più totale, così lontano dagli
abituali percorsi turistici,
concede la grazia di vedere
senza impedimenti il mira-
colo dell’Amore sacrificato
e donato
, che sempre genera
vita.
Mettendo i piedi nelle orme
lasciate da Gesù, con la loro
vita di fratellanza e preghiera
i frati rendono visibile a tutti
il miracolo della Croce: il lo-
ro liberarsi dai beni umani,
quel lasciarsi riempire piano
piano dalla grazia di Dio, sa-
crificando e bruciando ogni
giorno desideri e volontà per-
sonali nel fuoco dell’Amore
divino, produce vita, gioia,
sorriso. Senza parole, senza
bisogno di prediche,
chi li
vede vivere e pregare com-
prende che è l’Amore che
salva
: anche la panettiera del
paese, i contadini della stalla
dove i frati sono andati a por-
tare un sorriso e a mungere le
mucche con le loro mani, tut-
ti, anche i più semplici, capi-
scono di trovarsi di fronte a
qualcosa di grande, ad un A-
more più grande...
Quando l’umano si fonde
col divino
, come la goccia
d’acqua che si perde nel vino
del calice durante la Messa,
prima della consacrazione,
allora non si può restare indif-
ferenti e la preghiera diventa
lode e ringraziamento a Dio
che rende così fecondi i suoi
amici.
Hai ragione, fr. Luciano: Bro-
gliano é davvero un luogo di
grazia!
M
ARIA
L
UISA
Con questo scritto, intendia-
mo anche essere vicini a fr.
Luciano Genga, che verrà or-
dinato sacerdote il prossimo
25 aprile a Treia. Ricordiamo
lui, e i suoi cari confratelli,
con affetto e preghiera!
FUGA D’AMORE!