Pagina 14 - Il Tassello

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Un sacco bello
Non so perché, ma quando
ho letto l’argomento di questo
numero del “tassello” nella
mente mi si è formata l’im-
magine di uno zaino a forma
di sacco! Da lì alle Dolomiti il
passo è stato breve….
Sin da bambino passavo
le mie vacanze estive sulle
Dolomiti con i miei genitori,
ci sono ritornato per le ferie
con l’oratorio durante la mia
adolescenza e la mia gioven-
tù.
Sono sempre stato appas-
sionato di montagna, ma le
Dolomiti, più di tutte, hanno
sempre avuto quel qualcosa
in più… quelle splendide
vallate ampie e verdi, da cui
partono bastioni di roccia
verticale dalle forme più sva-
riate. Durante le mie nume-
rose escursioni i miei occhi
erano sempre puntati verso
l’alto a osservare le forme dei
torrioni, delle pareti e, una
volta raggiunte le alte quote,
i miei occhi erano puntati
verso il basso a guardare la
forma e la profondità
delle vallate, insomma
mi è sempre piaciuta la
totalità e la ricchezza
di questo gruppo mon-
tuoso.
Ci sono ritornato an-
cora, per uno stage, da
quasi laureato, con gli
occhi di un quasi-geo-
logo, accompagnato da
una eccezionale geo-
loga (una mia docente
che ho stimato e stimo
“Un saccobbello”
Le Dolomiti
molto per conoscenza e uma-
nità), che ha sconvolto la mia
visione di questi monti.
Già, perché ….. per noi…..
il mare con le dolomiti c’en-
tra poco, si trova a qualche
centinaio di chilometri di di-
stanza….. ma in realtà……..
Diciamoci la verità, grazie
agli studi di base, alla tele-
visione, e ad altri mezzi di
informazione, si sa che molte
delle montagne, per esempio
quasi tutte le nostre Alpi, si
trovavano sotto al mare e
grazie alle spinte geologi-
che si sono sollevate e sono
cresciute, anzi le nostre Alpi
crescono ancora oggi, anche
se più lentamente!! Ma……
rendersi conto di questo fatto
direttamente sul posto, ispi-
rati da chi ne sa più di te e
in un luogo come le Dolomiti
ti sconvolge, rendersi conto
della potenza e dell’ener-
gia necessaria per smuove-
re quella massa che sono le
montagne, rendersi conto dei
cambiamenti che sono avve-
nuti nel corso di milioni di
anni è sicuramente un’espe-
rienza eccezionale, e, per
quanto mi riguarda, è stato
UN SACCO BBELLO!!!
Quel giorno di settembre,
ad inizio stage, mi trovavo al
passo Gardena, uno dei passi
più conosciuti delle Dolomiti,
io, una mia compagna di stu-
di e la prof (non è stato uno
stage molto affollato!, ma,
sicuramente il migliore che
abbia fatto) stavamo guar-
dando verso la val Badia (per
chi ci è stato può immagina-
re) quando la prof ha inizia-
to a parlare, descrivendo le
formazioni rocciose, come si
sono formate e cercando di
farci immaginare come do-
veva essere tutta quella zona
circa 240 milioni di anni fa:
un mare tropicale! Per in-
tenderci come quello delle
Bahamas oggi!!
Già, uno splendido mare,
dove le nostre montagne
rocciose non erano altro che
delle splendide barriere co-
ralline, ricche di vita e
colori, numerosi pesci
nuotavano tra i coralli
e nelle valli sottoma-
rine, i coralli cresce-
vano continuamente
e depositavano i loro
scheletri calcarei sul
fondale, tanto che a
furia di crescere han-
no creato delle vere e
proprie montagne di
rocce calcaree.
Immaginiamo an-