Pagina 16 - Il Tassello

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I sogni son desideri
Infine lo spirito del Natale presente prese per
mano Cheddonna, e improvvisamente i due si
ritrovarono nel salotto della loro casa, il giorno
di Natale. Miomarito, stava seduto in un ango-
lo, in silenzio,visibilmente annoiato. IlPrincipe,
seduto in mezzo a più pacchi di quanti lui stesso
sarebbe mai riuscito ad immaginare, non sape-
va decidere da che parte cominciare. Apriva un
regalo dopo l’altro, senza nemmeno guardare di
cosa si trattasse, spargendo qua e là brandelli di
carta variopinta, sempre più nervoso e sconten-
to. Cheddonna, affannata, cercava di consolare
il figlio porgendogli altri doni, inutilmente.
Anche lo spirito del Natale presente se ne
andò come era arrivato, lasciando il posto, al
tocco dell’orologio, ad un nuovo, inquietante
ospite senza volto.
“Sono lo spirito dei Natali futuri…” sussurrò
il terzo spirito. Cheddonna non sapeva perché
quello spirito le ricordasse tanto IlPrincipe.
“Vieni, dobbiamo andare..” e, presala per
mano, la condusse in una casa che riconosceva
a stento, ma che era senz’altro la sua. Le pare-
ti erano di un altro colore, molti mobili erano
cambiati, la tecnologia dominava indiscussa
in ogni angolo “Certo che ne abbiamo fatti di
cambiamenti!” disse fra sé Cheddonna. “Ma
dove sono gli altri?” Cheddonna si guardava
smarrita intorno, alla ricerca dei volti a lei cari.
Su una mensola vide la fotografia di Nonna-
Nenna. “No!” singhiozzò “Non ho fatto nem-
meno in tempo a salutarla!”. Lo spirito taceva,
cupo. “E Miomarito?”.Silenzio. “Se ne è anda-
to, vero? E IlPrincipe? Anche lui mi ha lascia-
to…” E scoppiò a piangere disperatamente. Lo
spirito le porse uno specchio e Cheddonna vide
riflesso il suo volto, ormai percorso da rughe
impossibili da nascondere. “No, basta , spirito!
Non tormentarmi più! Ho compreso quello che
volevi dirmi!”. Cheddonna si risvegliò proprio
in quell’istante, con gli occhi sbarrati. Accanto
a lei Miomarito si stava stiracchiando, dopo la
bella dormita. “Ah, sei qui…non te ne sei an-
dato…Che giorno è oggi?” gli domandò Ched-
donna, concitata.
“Che domande! È il giorno di Natale!” ri-
spose lui, perplesso.
E Cheddonna, con un respiro di sollievo si
rimise a dormire pensando :”Tutte fandonie!”
Chiara
N
el
blu dipinto di
blu
N
ella sua canzone più ce-
lebre Domenico Modu-
gno descriveva in ter-
mini idilliaci un sogno secondo
lui meraviglioso nel quale vola-
va più in alto del sole ed ancora
più su. Questo sogno del volo
è insito nell’uomo fin dai tempi
antichi; tutti conoscono il mito
di Icaro, colui che volò trop-
po vicino al sole che sciolse le
sue ali di cera condannandolo
a morte. Questa ovviamente è
solomitologia,ma la storia reale
è piena di uomini che tentaro-
no di volare facendo una brutta
fine, passando per le macchine
volanti concepite e disegnate
da Leonardo da Vinci. In epo-
ca più recente, l’invenzione del
motore a scoppio accelerò no-
tevolmente la realizzazione di
questo sogno, finchè nel 1903
due fabbricanti di biciclette (i
famosi fratelli Wright) fecero
volare il loro prototipo a Kitty
Hawk; quel volo su una spiag-
gia della Carolina del Nord di-
mostrò che la tecnologia poteva
farci volare e spinse altri teme-
rari a tentare imprese entra-
te nella storia. Il 25 luglio del
1909 l’aviatore francese Louis
Bleriot trasvolò il canale della
Manica per la prima volta, di-
mostrando che si poteva volare
per una certa distanza, e il 20
maggio di diciotto anni dopo
Charles Lindbergh attraversò
l’Atlantico a bordo dello Spirit
of St Louis allargando notevol-
mente gli orizzonti. Negli anni
’50 l’avvento dei motori a rea-
zione accorciò ulteriormente le
distanze, e nel corso dei decenni
il volo in aereo si è trasforma-
to da lusso per pochi a mezzo
di trasporto di massa. L’uomo
non è nato per volare, ma il suo
ingegno e il coraggio di alcuni
pionieri gli hanno permesso di
realizzare questo sogno.
Matteo