Pagina 17 - Il Tassello

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I sogni son desideri
Che belli i sogni!
N
on c’è cosa più bella che alimentare un
sogno.
Un sogno devi coltivarlo, prenderte-
ne cura, farlo crescere, amarlo... proprio come
un figlio, per esempio.
Un bambino, da quando nasce, ha bisogno
di cure, di essere protetto, e non c’è cosa più
grande, per una mamma, che assicurare tutto
questo al suo bam-
bino.
Nei nove mesi
che precedono il
momento della na-
scita, si sogna come
sarà: biondo, moro;
avrà gli occhi chia-
ri, le dita lunghe?
(O, in alcuni casi:
avrà tutte le dita?
Ma questi più che
sogni sono incubi).
A volte mi ritro-
vo a pensare se an-
che Maria, durante
la sua attesa, abbia
posto a se stessa
tutti questi interro-
gativi, o se ne ab-
bia parlato col suo
sposo, Giuseppe.
Il dipinto qui
rappresentato, è
stato realizzato dal
pittore Federico Barocci, nato ad Urbino nel
1535.
Questo Presepe, dipinto nel 1597, è una
composizione inusuale rispetto alle classiche
rappresentazioni della Sacra Famiglia a cui sia-
mo abituati.
Il primo particolare che notiamo è che Gesù
non è al centro della scena, ma è Maria che
occupa quel posto; notiamo anche che i colo-
ri delle sue vesti non sono le solite gradazioni
dell’azzurro, ma il rosa e il giallo, colori caldi,
che attribuiscono ancora più dolcezza al perso-
naggio; Giuseppe invece è in secondo piano e
invita i pastori ad entrare.
Nonostante ciò la testolina di Gesù è incasto-
nata in un angolo sotto il collo del bue ma illu-
minata tanto da attirare la nostra attenzione.
Il contrasto tra
luce ed ombra è
subito evidente: ci
indica gli elementi
positivi e impor-
tanti, mentre quelli
in ombra non sono
rilevanti.
Una linea im-
maginaria attra-
versa tutto il qua-
dro: parte dalla
testa del pastore,
in alto a sinistra,
passa dalla testa di
San Giuseppe e di
Maria, fino ad arri-
vare a Gesù.
L’ espres s i one
stupita del pastore,
l’invito di San Giu-
seppe e la dolcez-
za della Madonna
sono accentuati dal
movimento delle
mani: Maria infatti allarga le braccia con atteg-
giamento di stupore, di meraviglia e in adora-
zione osserva il suo bambino.
Quante volte anche noi ci siamo incantati da-
vanti alla culla del nostro bambino che dorme!
Il nostro sogno, in quel momento, è stato re-
alizzato, il miracolo è avvenuto.
Antonella M.