Pagina 17 - Il Tassello

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Io, Tu, Noi Famiglia
C
iucciati
il calzino
L
a famiglia è l’istituzione più importante
per la maggior parte degli esseri umani,è
un riferimento su cui possiamo sempre
contare, certo non è esente da problemi, tutt’al-
tro, però sappiamo che la nostra famiglia sarà
sempre dalla nostra parte, anche se abbiamo pa-
lesemente torto.
Ma è anche un argomento sul quale si può
scherzare; mi viene in mente una famiglia della
televisione il cui capo è un uomo grasso, pelato e
stupido il cui cervello mette insieme dei pensieri
tipo un asino con le mosche che gli ronzano in-
torno alla testa o due scimmie che si spulciano, il
mitico Homer Simpson. I Simpson rappresenta-
no in tono comico ed esagerando un pò i pregi e i
difetti (soprattutto i difetti) della famiglia media
americana.
Homer ha una moglie (Marge) e tre figli, il più
grande è Bart, un ragazzino di 10 anni che com-
bina un sacco di guai e manda fuori dai ganghe-
ri le persone che gli stanno intorno; raggiungere
i suoi livelli è impossibile, ma ci sono davvero
bambini con un potere distruttivo simile. La se-
conda figlia è l’ambientalista e vegetariana Lisa,
poi c’è la piccola Maggie. Nonostante la stupidi-
tà demenziale e la pigrizia patologica, Homer in
talune occasioni dimostra di tenere davvero alla
propria famiglia.
Pur mantenendo un registro comico, la serie
affronta temi serissimi come l’alcolismo, la cor-
ruzione, la criminalità organizzata, il costo delle
cure mediche, l’immigrazione. La famiglia è un
valore fondamentale che va preservato.
Matteo
I
bimbi che nascono dal cuore
“Dici:
è faticoso frequentare i bambini.
Hai ragione.
Aggiungi:
perché bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, scendere, piegarsi, farsi piccoli.
Ti sbagli.
Non è questo l’aspetto più faticoso.
E’ piuttosto il fatto di essere costretti
a elevarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi
sulle punte dei piedi.
Per non ferirli.”
(Janusz Korczak)
C
i hanno rivoltato come un
calzino! Assistenti So-
ciali, Psicologi, Enti
Adozione, Giudici di Tribu-
nale,….. attese lunghissime,
carte che volano da ufficio ad
ufficio in attesa di un timbro.
Possibile che per diventare
genitori adottivi bisogna passare
per questo crogiuolo quasi si dovesse
scontare una pena ?
Pensavo questo diverso tempo fa, ma ora
che il “parto” è avvenuto ho capito che la mia,
anzi la nostra “gestazione”, ha dovuto passa-
re per tali prove per poter “generare” la no-
stra bimba, una bimba che come tutti i bimbi
adottivi, ha dovuto nascere due volte: prima
dalla pancia di una mamma e poi rinascere dal
cuore di un’altra mamma e di un papà.
Come nel ventre materno, durante la gravi-
danza, avvengono grosse trasformazioni, così
nel mio cuore e nella mia mente sono avvenuti
grossi cambiamenti e sono nate nuove consa-
pevolezze.
Ho capito che non c’è altra strada che quella
del sacrificio, della perseveranza, della speran-
za perché il cuore si dilati e si
arrivi ad una visione più am-
pia della realtà genitoriale.
Solo attraverso la prova le
false motivazioni scompaio-
no. È una gravidanza a tut-
ti gli effetti, ma a livello del
cuore e …dello spirito.
Ho capito che per dei bam-
bini speciali ci vogliono genitori
speciali.
Questo comporta l’impegno di por-
tarci all’altezza dei sentimenti di un bam-