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Buon appetito?
tanti, ci si confronta, si discute, si può anche
litigare se il… gomito si alza un po’ troppo!
Un proverbio recita:” in vino veritas” ed
anche un grande storico francese ricordava
che “non c’è mistero che un bicchiere di vino
non possa colmare”. Ovvio, l’importante è
non esagerare, ma un buon pasto, moderato
(perché oggi mangiamo anche più del dovuto)
accompagnato da una bottiglia da dividere
con tutti, sedersi con i propri familiari, pa-
renti, amici è il modo migliore per passare il
tempo la domenica o durante le occasioni che
possono capitare.
Ritornando al testo della canzone proposta
vorrei concludere con una piccola idea contro-
corrente, un po’ rivoluzionaria forse. Quando
ci capita di rimanere tanto in qualche pub,
birreria, wine bar eccetera (ripeto: bevendo il
giusto), potremmo invitare al nostro tavolo le
persone che ci stanno vicino. Qualche volta la
differenza avrà la meglio ma alla lunga sono
convinto che vincerà la voglia di stare assieme
e qualcuno (con in tasca qualche euro in più)
potrebbe ordinare anche dello champagne….
Giovanni
Il “numerino”
D
a tempo, dato il mio
lavoro, c’è chi mi
suggerisce di scrive-
re una rubrica chiamata “ Il
Numerino”: per intendersi
quello degli “elimina-code”
per gestire i tempi d’attesa e
la priorita’ della clientela.
Sistema inventato per far
sì che le persone non abbia-
no nessuna scusa per litiga-
re su a chi tocca prima e a
chi tocca dopo! Anche se non
ho a che fare con i numeri-
ni, questa volta, ti acconten-
to Andrea! Scriverò qualcosa
di adatto ad una rubrica del
genere. La ricerca del cibo
ha caratterizzato l’evoluzio-
ne della specie umana, dalla
preistoria alle civiltà antiche,
gli egizi, i greci, il novecen-
to, la cucina contemporanea.
Le mode cambiano, si tra-
sformano, ma la cucina non
passerà mai di moda. Nella
società odierna è interessan-
te il rapporto con il cibo e la
cucina. Avendo contatti con
svariate persone, differenti
sia per cultura che età, sento
pensieri di ogni genere. Per
alcune madri di famiglia, an-
che se può sembrare strano, è
un problema sia fare la spe-
sa che far da mangiare; se la
cavano decisamente meglio i
loro mariti.
Le vedi sofferenti davanti
alla scelta tra crespelle…o…
lasagne? Affettati, formag-
gi…o… bistecche? Per qual-
cuna, fanatica della dieta,
tutto deve essere “light”: yo-
gurt, latte, formaggio: che
tristezza! Per alcuni, però,
rimane ancora un’arte il
pranzo! Spesso gli intenditori
sono uomini: capiscono i ta-
gli della carne e conosco-
no le caratteristiche dei
cibi riuscendo così ad
esaltare i sapori, ag-
giungendo un pizzico
di questo e un pizzi-
co di quello creano
piatti degni di uno
chef. Ma, ahimè,
ci sono anche molti
che dicono cose che
non stanno né in cielo
né in terra. Dovreste sentire!
Invece è bello parlare con le
sagge e ponderate donne che
portano avanti le tradizionali
ricette delle loro mamme le
quali hanno insegnato loro
tutti i segreti dell’economia
domestica.
Ragazzi che con la scusa
che non ci sono i genitori, per
passare una serata con gli
amici si improvvisano cuo-
chi e, ben decisi ,“calibrano
all’etto” i loro acquisti, an-
che perché devono stare nel
budget. Ma non manca certo
il cliente che è convinto, anzi