Pagina 18 - Il Tassello

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Buon appetito?
... l’agenda
Genesi e sviluppo
1.
L’osservanza del tempo sacro di quaranta
giorni che prepari alla pasqua è attestato
con certezza solo a partire dal IV sec., e in
riferimento al numero sacro di quaranta,
certificato più e più volte dall’esperienza
biblica (quaranta anni del popolo nel de-
serto, quaranta giorni di digiuno cui furono
sottoposti Mosè ed Elia prima di accedere
alla presenza di Dio) e cristologica (qua-
ranta giorni di Gesù nel deserto prima di
intraprendere la sua missione).
La testimonianza più antica della Quare-
sima risale al concilio di Nicea del 325; da
quell’altezza della storia in poi, è attesta-
ta con assiduità da più fonti. S. Ambro-
gio afferma nel “
De Helia et ieiunio
”: “
in
Quaresima si digiuna tutti i giorni, eccetto
il sabato e la domenica. La Pasqua del Si-
gnore pone fine a questo digiuno. Arriva
il giorno della risurrezione, gli eletti sono
battezzati, si presentano all’altare, ricevo-
no il sacramento e coloro che hanno sete
bevono a grandi sorsi”
Emergono le caratteristiche della Quaresi-
ma: tempo di digiuno e tempo di prepara-
zione alla Pasqua.
Il digiuno, almeno nell’antichità, consiste-
va in un unico pasto frugale a metà gior-
nata o a sera con astensione dal vino e dal-
le carni. Tale pratica era ritenuta utile per
rafforzare la preghiera, predisporsi a rice-
vere lo Spirito Santo, combattere gli spirito
cattivi, prepararsi a ricevere i sacramenti,
agevolare il servizio ai poveri attraverso la
propria rinuncia.
La comunità cristiana, nei giorni di digiu-
no, si radunava, pregava insieme e loda-
va il suo Signore. In queste celebrazioni si
ascoltava abbondantemente la Parola e si
raccoglievano fondi per i poveri, gli orfani
e le vedove.
Alla luce delle nuove esigenze pastorale
del IV secolo, la chiesa rielaborò il tempo
della Quaresima. Due esigenze pastorali
muovevano la riforma: l’organizzazione di
“…LA BONTÀ DI DIO
TI SPINGE ALLA CONVERSIONE?”
(Rm 2,4)
La Quaresima Ambrosiana