Pagina 3 - Il Tassello

Versione HTML di base

3
Buon appetito?
in questo numero
1. N
utrirsi
è
necessità
Don Attilio
2. D
acci
oggi
il
nostro
pane
Don Peppino
3. M
angiate
quello
che
vi
sarà
messo
davanti
Don Giuseppe
4. I
l
giusto
per
ogni
gusto
Suor Cristina
5. I
l
nostro
rapporto
con
il
cibo
Noemi Bettin
6. I
ncontriamoci
a
tavola
Serena Camerini
7. “…I
o me
te magno
!”
Silvio Ceranto
8. N
utriamoci
del
nostro
“S
ole
Luca Tessaro
9. I
l
succo
della
vita
Paola Rusconi
10. C
affellatte
,
grazie
!
Maria Luisa Lualdi
CALENDARIO
11. B
arbera
e
champagne
Giovanni Grampa
12.I
l
numerino
Antonella Bellotti
13. T
u mi
hai
provocato
e
io
te
distruggo
Matteo Tognonato
14. S
egreti
in
cucina
Chiara Pesenti
15. I
l
potere
del
cibo
Antonella Martino
un suo discendente mendica-
re il pane”.
In questa visione delle cose
è naturale che l’uomo chie-
da umilmente a Dio il pane e
tutto ciò che gli è necessario,
e lo attenda con fiducia. Così
Gesù insegna a chiedere nella
preghiera “il pane quotidia-
no”. Ma se il pane è dono di
Dio ed è necessario alla vita,
deve essere condiviso con chi
non l’ha. In Israele si insiste
sulla necessità di condivide-
re il pane con l’affamato, è
l’espressione migliore della
carità fraterna:
“Da’ del tuo
pane a chi ha fame e fa’ par-
te del tuo vestito agli ignudi
(Tobia 4, 16).
La nostra società deve fare
un esame di coscienza perché,
mentre centinaia di migliaia
di bambini muoiono di fame,
i nostri bambini sono rimpin-
zati, obesi. Non sono senza
colpa i fast-food e la pubbli-
cità di merendine e gelati. La
Corea ha proibiti gli spot tele-
visivi delle merendine perché
sono di alto contenuto calori-
co e basso apporto nutrizio-
nale. Meno spot, dicono, è più
salute. Da dove ci viene la le-
zione! Pensando a chi non ha
cibo, potremmo anche riflet-
tere sul digiuno, che del resto
è anche il tema parrocchiale
della nostra quaresima.
Ma nella Bibbia il pane
diventa anche simbolo della
Parola di Dio. Il profeta Amos
paragona il pane alla Parola
di Dio
: “Ecco verranno gior-
ni, quando invierò la fame sul
paese, non fame di pane, né
sete di acqua, ma di ascoltare
la Parola di Dio”
(8, 11). È
nota l’espressione del Deute-
ronomio:
“Non di solo pane
vive l’uomo, ma di ogni pa-
rola che esce dalla bocca di
Dio”
(8, 3).
Il grande biblista verane-
se Mons. Galbiati ha scritto:
“Ciò vuol dire che oltre al cibo
ordinario, frutto del lavoro
dell’uomo, esistono anche al-
tri modi con cui l’infinita po-
tenza di Dio può nutrire colui
che a lui si affida”.
Anche Gesù si è riferito a
questo tema del pane, Paro-
la di Dio, quando ha citato
il passo del Deuteronomio al
diavolo tentatore nel deser-
to. Gesù rivela il senso della
moltiplicazione del pane, af-
fermando di essere lui il pane
vero dato da Dio:
“Non Mosè
vi ha dato il pane dal cielo,
ma il Padre mio vi da’ il pane
vero: il pane di Dio è colui che
discende dal cielo e da’ la vita
per il mondo… Io sono il pane
della vita, chi viene a me non
avrà più fame e chi crede in
me non avrà più sete”
(Gv 6,
33-35).
E poiché Gesù, Parola
di Dio, si offre in sacrificio,
l’adesione di fede comporta
la comunione al suo sacrificio
nel rito eucaristico
“Io sono il
pane vivo disceso dal cielo. Se
uno mangia di questo pane
vivrà in eterno, e il pane che
io darò è la mia carne per la
vita del mondo”
(Gv 6, 5).
Beh! Abbiamo di che riflet-
tere senza andare oltre e ci sa-
rebbe tanto da dire. Mi auguro
che molti, quando chiedono a
Dio il pane quotidiano, si ri-
cordino di chiedere e di accet-
tare anche il pane eucaristico
e di pensare a condividere con
chi è nel bisogno.
Don Peppino