Pagina 8 - Il Tassello

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Buon appetito?
“…Io me te magno!”
I
l cibo! Croce e delizia delle
nostre vite. Perché se è vero
che si tratta di una necessi-
tà è altresì vero che costituisce
uno dei piaceri della vita e come
tutti i piaceri va preso con mo-
derazione, pena il rischio di di-
ventare vizio e malattia, come
tristemente sanno bulimici ed
anoressici.
O, più sottilmente, quella
sorta di perversione che spin-
ge noi abitanti dei paesi ricchi
a sprecare enormi quantità di
cibo per incuria o peggio per
motivi di mercato. Oppure ad
impegnare enormi risorse al
solo scopo di ottenere alimen-
ti “di moda”; il riferimento è
all’allevamento dei bovini da
carne, uno dei principali re-
sponsabili del disboscamento
del sud America.
In questo nessuno è in-
nocente; il vezzo di copia-
re modi di fare (e mangiare)
estranei alla nostra cultura ha
portato, oltre che alla perdita
di un retaggio culturale, an-
che all’instaurarsi di atteggia-
menti spesso ridicoli, come già
magnificamente sottolineava
molti anni fa il grande Alberto
Sordi nel film “un americano
a Roma”, quando si abbuffa-
va con un’enorme zuppiera di
maccheroni, rifilando al gat-
R
icetta
: M
inestra
di
pane
(
che
diventa
ribollita
)
(
per
4)
Pane sciocco (cioè senza sale) raffermo
350 gr di cannellini secchi
400 gr di pomodori maturi (o pelati)
1 cavolo nero, ¼ di cavolo verza, ½ kg di bietole
1 carota, 1 gambo di sedano
1 cipolla rossa, 2 cipollotti freschi
1 ciuffo di prezzemolo, 10 foglie di basilico, poco origano
olio extravergine d’oliva, sale.
Ammollare i fagioli in acqua fresca per almeno 24 ore, quindi scolare. Tritare la cipolla e soffriggerla
con poco olio in una capace casseruola, aggiungere quindi i pomodori, i fagioli e tutte le verdure tranne i
cipollotti, tagliate grossolanamente. Aggiungere 1 lt d’acqua e far cuocere a fiamma bassa per circa due ore,
salando verso fine cottura.
Tagliare a fette il pane e metterne uno strato in una zuppiera, bagnare con la minestra e continuare con
un altro strato di fette di pane e di minestra; il composto deve risultare piuttosto liquido. Cospargere con i
cipollotti tritati, aggiustare di sale, irrorare con un filo d’olio e servire.
Bisogna assolutamente far avanzare una buona quantità di questa minestra, perché il bello (ed il buono)
vengono dopo. Infatti il giorno dopo si rimette tutto sul fuoco e lo si fa ribollire, mescolandolo spesso; il
risultato sarà una zuppa dal sapore completamente diverso dalla precedente.
Per accompagnare? Un buon bicchiere di Chianti, naturalmente!!
to, ai sorci ed alle cimici il cibo
“ammerricano” che avrebbe
dovuto essere la sua cena.
Per fortuna da qualche tem-
po sta comparendo la volontà
di riappropriarci del nostro cibo
e del cibo delle nostre stagioni,
rivalutando la cosiddetta dieta
mediterranea, il cibo “Km zero”
e lo “slow-food”, riscoprendo
come sia più salutare, oltre che
molto più gustoso rispetto al
“fast-food” ed ai cibi precotti-
precucinati-predigeriti… etc.
Ecco quindi una ricetta che,
pur non essendo per noi lom-
bardi realmente a Km zero, è
una delle insegne dell’ alimen-
tazione buona e senza sprechi,
essendo infatti il simbolo stesso
del riutilizzo degli avanzi.
Yuk! Yuk!!
E buon appetito da Pippo.
Silvio