Pagina 10 - Il Tassello

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Colorare
Letture, musiche, immagini … Cum – Patior,
ovvero: quando emozioni e sentimenti
vestono i colori.
Scrittori liberi
S
ono sulle note di un bellissimo brano di Lu-
dovico Einaudi: “Primavera”, invito però, ad
ascoltare anche l’intero brano che da il nome
al Cd: “Divenire”*, (da rimanere rapiti)! Ora mi
sono appoggiata-idealmente, orecchie e sguardo
teso, sulle dita che suonano al piano e mi lascio cul-
lare: non vi può essere che gioia nella musica che
trasmette così intense vibrazioni!
Nipote del primo Einaudi che la storia della Re-
pubblica italiana abbia avuto in qualità di Presiden-
te, (Luigi), Ludovico Einaudi è compositore di ta-
lento, e conferma la sua vocazione di musicista che
ha dimesso, solo apparentemente, la formazione in
architettura, per dedicarsi alla struttura-itinerante
della musica. Veste solo di nero
Ludovico Einau-
di, ma è buio-creativo il suo, da cui scaturisce ogni
possibile luce… Chi ricorda, ad esempio, la colonna
sonora del Film: “Fuori dal Mondo”, con la regia di
Giuseppe Piccioni, sa che a scandire le immagini e
le espressioni di smarrimento, grigie
,
speculari dei
protagonisti, i bravissimi Silvio Orlando e Marghe-
rita Buy, vi sono le emozionanti musiche di Ludovi-
co Einaudi: “Passaggio” è, a mio avviso, il brano di
questa colonna sonora da non perdere.
Tratteggio inoltre, l’ultimo romanzo autobiogra-
fico della scrittrice Susanna Tamaro. Elegante, sin-
cero, femminile, “Ogni angelo è tremendo” è fatto di
quella rara grazia e dolcezza che fa bene al cuore, (e
forse, in modo particolare, a quello maschile), così
come a quello di chiunque legga appassionandosi!
Qui la scelta dell’angelo, che da il titolo al libro, ri-
manda unicamente all’interiorità della protagoni-
sta, alle sue “parti
in ombra”, (per usare le parole di
Jung ), e di cui tratta, avendole a lungo esplorate e
ri-conosciute.
Ci comunica di aver provato una profonda com-
passione per le persone, gli animali, gli eventi, che
hanno caratterizzato la sua infanzia e che la vedo-
no protagonista assoluta di questo racconto…come:
“quando il sacerdote disse: Agnus Dei, qui tollis
peccata mundi, un potente singhiozzo squarciò il
mio minuscolo petto… L’agnello era accanto a me,
con me.” (Ibidem, pag. 87).
La compassione…letteralmente: provare pas-
sione-con, (dal latino: [cum] insieme [patior] sof-
fro). È la partecipazione alla sofferenza dell’altro.
Non un sentimento di pena che va dall’alto in basso.
Si parla di una comunione intima e difficilissima
con un dolore che non nasce come proprio, ma che,
se percorsa, porta ad un’unità ben più profonda e
pura di ogni altro sentimento, che leghi indistinta-
mente (le anime), degli esseri umani tra loro, (ed
esse anche agli animali). Espressione di un tipo di
amore incondizionato che strutturalmente non può
chiedere niente in cambio. Inizio di una comunione
autentica, fatta però, non solo di sofferenza, ma an-
che – di gioia di vivere, e di entusiasmo.
La scelta di parlare della sua esperienza persona-
le in modo così intimo e autobiografico, rende l’au-
trice ancor più vicina a chi legge.
L’uso dei vocaboli traduce costantemente la sua
immensa ricchezza personale e sensibilità. Non vi è
solo la maestria di chi crea con abili tocchi d’ in-
chiostro uno sguardo sulla propria esistenza. Nono-
stante l’infanzia trascorsa separatamente-accanto a
figure primarie: “con grossi problemi di personali-
tà, di affettività”, (che ha potuto comprendere nel
tempo, lavorando su se stessa)… tutto ciò non le ha
impedito comunque, di scoprire che: “la bellezza
porta con sé, come discreta ancella, la sete di veri-
tà”, (ibidem pag. 128); attraversa così, in modo in-
trospettivo questo suo ultimo lavoro, che considera:
“Un viaggio interiore alla ricerca della nascita della
poesia”. Il libro è introdotto da una frase del salmo
148: “Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e
voi tutti abissi”…
L’amore per la scrittura, che è essenzialmente:
“un’indagine sul dolore”, (passione e faticoso lavoro
di cesellatura), è anche nella scelta quasi musicale
e poetica delle parole
,
degli aggettivi, che immedia-
tamente ci lasciano aperta la possibilità di immagi-
nare, di provare le stesse emozioni, di sentire sulla
faccia: “la bora nera di Trieste” e nelle nostre narici:
“l’odore salmastro del mare…” come se fossimo to-
talmente chiamati ad immedesimarci nella sofferen-
za della fanciulla, che diviene donna e si racconta.
In cammino, nella lettura del libro, ci scopriremo
altrettanto attratti e coinvolti dalla passione per le
Scienze naturali, (per le cose belle della terra), che:
“richiedono l’abbandono alla meraviglia”, (ibidem,
pag. 124), così come dal suo infinito amore per la
Vita. (Da non perdere)!
P. S.: La fondazione Tamaro, creata nel 2000, con-
tribuisce con i diritti derivanti dalla vendita dei suoi