Pagina 6 - Il Tassello

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Colorare
United colors of Cheddonna
Le avventure di Cheddonna
S
tanca del bianco assoluto delle pareti della
sua casa, Cheddonna aveva deciso di farle
ritinteggiare secondo i dettami della cromo-
terapia e del feng shui e, dopo essersi documentata
su quale fosse il colore più adatto per ogni ambien-
te, aveva telefonato all’Archidelia, l’amico archi-
tetto, prendendo appuntamento nel suo studio per
esaminare insieme la palette dei colori.
Fuori, come sempre in quel-
la primavera piovosa, il cielo
era grigio, a pois azzurri.
“Cielo!” pensò Cheddon-
na, guardando inorridita gli
schizzi di fango sulle portiere
dell’auto “Questa macchina è
marrone! Devo portarla subi-
to a lavare!”
In coda ad un semafo-
ro che sembrava passare dal
giallo al rosso senza mai sof-
fermarsi sul verde, Cheddon-
na pensava che certamente
il colore giusto per la cucina
era l’arancione, così vitaminico e capace di stimo-
lare creatività ed appetito, mentre per lo studio di
Miomarito era preferibile il blu, più meditativo e
rilassante.
Nera per il tempo perso in mezzo al traffico, la-
sciò la macchina davanti allo studio dell’ Archide-
lia, rischiando di scivolare sul tappeto di fiori lilla
che la pioggia di quei giorni aveva strappato ad un
enorme glicine.
“Tutto bene, cara?” le do-
mandò premuroso l’Archide-
lia, quando la vide entrare,
scura in volto.
“Non farmi parlare” gli ri-
spose Cheddonna. “Oggi me
ne sono capitate di tutti i co-
lori!”
Chiara
(altre avventure
di Cheddonna su:
Cheddonna1.blogspot.com)
Q
uando, in ambito culinario, si vuol indicare
qualcosa di punitivo o penitenziale, si parla
di mangiare “in bianco”.
Quando, in ambito psicologico, si vuol parla-
re di depressione, si parla di vedere “tutto nero (per
i meno gravi grigio)”.
Due modi di dire, due estremi della gamma dei
colori (tutticolori contro nes-
suncolore), due realtà negati-
ve o comunque spiacevoli.
La realtà è che abbiamo
bisogno, per esprimere il no-
stro essere, di vivere in modo
pieno e “colorato” la nostra
vita, senza fermarci solo su di
un colore, per quanto bello; la
realtà non è mai monocroma-
tica e chi non lo capisce fini-
sce per vivere male e per far
vivere male il prossimo: tutti i grandi totalitarismi
sono o sono stati monocromatici e non si può certo
dire che abbiano fatto il bene dell’umanità.
Certo che per poter godere veramente di tutti i
colori che la vita ci offre, bisogna essere disposti ad
ammettere che il nostro colore preferito sia solo un
colore e non il colore, quindi essere pronti un po’
a rischiare e tentare nuove
esperienze.
Per tornare alla cucina, la
natura ci offre dei colori bel-
lissimi da mettere nei piatti,
in grado di deliziare il palato e
la vista, basta solo tentare…
Yuk! Yuk!! E buon appetito
da Pippo
Silvio
Pasta in bianco anche oggi?
La cucina di Pippo