Pagina 11 - Il Tassello

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Per Tradizione
C’è la luna sui tetti c’è la notte per
strada
e le ragazze ritornano in tram
ci scommetto che nevica, tra due
giorni è Natale
ci scommetto dal freddo che fa.
E da dietro la porta sento uno che
sale
ma si ferma due piani più giù
è un peccato davvero ma io già lo
sapevo
che comunque non potevi esser tu.
E tu scrivimi, scrivimi
se ti viene la voglia
e raccontami quello che fai
se cammini nel mattino e ti
addormenti di sera
e se dormi, che dormi e che sogni
che fai.
E tu scrivimi, scrivimi per il bene
che conti
per i conti che non tornano mai
se ti scappa un sorriso e ti si ferma
sul viso
quell’allegra tristezza che ci hai.
Qui la gente va veloce ed il tempo
corre piano
come un treno dentro una galleria
tra due giorni è Natale e non va
bene e non va male
buonanotte, torna presto e così sia.
E tu scrivimi, scrivimi
se ti torna la voglia
e raccontami quello che fai
se cammini nel mattino e ti
addormenti di sera
e se dormi, che dormi e che sogni
che fai.
Natale
Mi ritorna in mente
C
ome dice una nota pubblicità “il Natale
quando arriva arriva” e anche quest’an-
no il calendario ci racconta che il venti-
cinque dicembre è dietro l’angolo.
Natale è l’occasione più ghiotta per risveg-
liare innumerevoli tradizioni, molte buone e
positive, alcune altre da non rinnovare.
Per tradizione, quasi in ogni casa, si fa
l’albero, si prepara il presepe, si va a fare pre-
senza alla messa di mezzanotte dove si pos-
sono vedere facce assolutamente
sconosciute, si fanno code incred-
ibili ai reparti gastronomici dei
supermercati (per chi ancora se
lo può permettere) si passano
ore ed ore a tavola giocando
a tombola o al mercante in
fiera, si fanno regali assolu-
tamente inutili e ci si promette
di essere più buoni.
Forse è venuto il momento
di cambiare questo “anda-
mento lento”: il Natale è
un momento troppo im-
portante per essere così
brutalmente banalizzato
da certe pubblicità ma an-
che da certi nostri compor-
tamenti.
Prendendo spunto da una bella preghiera
scritta da Madre Teresa di Calcutta “ è Natale
ogni volta che sorridi ad un fratello e gli tendi
la mano, è Natale tutte le volte che rimani in
silenzio per ascoltare l’altro, è ancora Natale
tutte le volte che riconosci con umiltà i tuoi
limiti e le tue debolezze”.
E poi è Natale quando ci mettiamo a scrivere
un biglietto d’auguri veramente sincero man-
dando al diavolo tutte quelle frasi fatte
che sono piene di niente, è sem-
pre Natale quando ci rendiamo
disponibili (non solo a parole)
per aiutare chi sta facendo
ogni genere di “fatica”.
Ho scelto questa vec-
chia canzone di Francesco
de Gregori (che è il retro
di “Generale”) uscito nel
1978 come augurio musicale
per tutti quelli che non lo co-
noscono, ma anche per fare
riascoltare una canzone de-
licata che “vede” il Na-
tale da un altro punto di
vista.
Giovanni