Pagina 6 - Il Tassello

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Per Tradizione
Tradizioni
Scrittori liberi
C
iascuno apre gli occhi sul mondo e già
possiede tratti somatici precisi, affetti
consolidati, svariati oggetti personali e
molteplici tradizioni. Da sempre costruite, ac-
cettate, ricercate, difese, contestate, rifiu-
tate. Proteggono, all’occorrenza, come
un manto caldo, ma anche soffoca-
no se divengono audaci.
Accompagnano l’adolescen-
za, uniformando le prime ami-
cizie e sbiadiscono in fretta con
la giovinezza, lasciando spazio
all’originalità ostinata. Alcune
si dissolvono prima di prende-
re forma, altre divengono fami-
liari, come un mazzo di chiavi o
un animale domestico. E con esse
cresciamo, baciandoci tre volte sulle guance,
sorridendo tra i compagni per la foto col diplo-
ma, incrociando i calici per un brindisi sotto
il vischio, lanciando il bouquet nel giorno del
matrimonio.
Poi giunge il Natale: bianco, rosso, do-
rato, addobbato, caldo, profumato, appa-
recchiato, impacchettato, elegante.
Le tradizioni in primo piano, hanno
tinte decise e toni sostenuti.
Occorre fare un po’ di forza per
spostarle di lato e guardare die-
tro. Nella tiepida penombra c’è
un silenzio d’attesa; in ciò che
non appare risplende la Luce.
Marisa
Per Tradizione
P
rima di partire per un
paese straniero si è so-
liti, in genere, infor-
marsi un po’ sui costumi,
sulle abitudini, sul modo
di pensare, sulla lin-
gua degli abitanti,
al fine di non es-
sere disorientati
e sprovveduti.
Ogni paese ha le
sue tradizioni,
più o meno
r a d i c a t e ,
che si pos-
sono consi-
derare pro-
prio come
dei punti di
r i f e r i me n -
to sia per le
persone che
lì vivono sia per
i visitatori (turisti
ma anche migranti).
A Busto Arsizio sono pre-
senti ancora delle tradizioni
che ci contraddistinguono
dalle città vicine, il dia-
letto (anche se pochi lo
sanno leggere e scri-
vere), i piatti tipici
(“polenta e brusci-
ti”, “risotu cunt a
luganiga” …), le
feste religiose
(8 dicembre -
Madonna in
Prato; Lune-
dì dell’Ange-
lo – Madonna
in Veroncora;
1 Maggio – San
Giuseppe; 24 giugno
– San Giovanni) e
le feste “pagane” (la
“Giöbia”, il carnevale
con “Ul Tarlisu”)… Il sa-
per condividere queste nostre
tradizioni con altre persone
“forestiere” rappresenta un
modo per preservarle nel tem-
po, per arricchirle magari con
sfumature diverse e per farle
uscire dai confini della nostra
città.
Ora ci stiamo preparando
al Santo Natale, una festa re-
ligiosa cristiana che fa pensare
subito al tradizionale prese-
pe e all’albero da addobba-
re, però con un’osservazione
più attenta mi accorgo che
è la Famiglia il fulcro dove
la Tradizione prende vita: è
dentro la famiglia che si tra-
smettono profumi, sapori, ac-
centi, emozioni e valori che si
evolveranno poi in quei punti
di riferimento che ognuno di
noi andrà a cercare quando si
troverà in un luogo sconosciu-