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La Profezia
…il mulino che vorrei...
Dalla parte della natura
“N
el mulino che vorrei”... chi non co-
nosce questo slogan di una famosa
marca di alimentari, dove da anni
ormai si pubblicizza un ipotetico mulino dove
vengono preparati biscotti, brioche .... usando
ingredienti semplici e naturali, impastati con
maestria da abili mugnai aiutati anche da ani-
mali più o meno antropizzati che a loro modo
lo consigliano...
Tranquilli, non voglio fare pubblicità, pren-
do solo quel mulino come modello di equili-
brio, di naturalità, di perfezione, per descrive-
re altre situazioni che potremmo ritrovare... o
forse no....
Se provassimo a portare le stesse impostazio-
ni in altre realtà, per esempio entrassimo “..nel
bosco che vorrei...” troveremmo una situazione
chiamata CLIMAX, dove il bosco ha raggiunto
il suo equilibrio massimo, tutto al suo inter-
no vive in equilibrio, le catene alimentari, cioè
l’insieme dei rapporti tra gli organismi al’in-
terno dell’ecosistema, sono perfette, ogni orga-
nismo ha il suo nutrimento in modo completo
ed esauriente: c’è il giusto numero di vegeta-
li, di erbivori, di predatori e di decompositori.
“Nel bosco che vorrei” ogni individuo ha la sua
funzione specifica secondo le proprie attitudini
naturali: chi si nutre di foglie morte, eliminan-
dole dal ter-
reno; chi si nutre di piccoli
roditori limitandone
il numero eccessivo;
chi si nutre di bac-
che, spar-
gendone
incon-
sapevolmente i semi in esse contenuti ecc.....
“Nella comunità che vorrei” andrebbero ap-
plicate le stesse regole, già, perché l’equilibrio
si raggiunge solo se ogni individuo segue le
proprie attitudini e contribuisce alla crescita e
all’armonia della comunità.
Tuttavia dobbiamo porre l’attenzione su
tutti, perché le attitudini che servono all’equi-
librio non arrivano solo “dai soliti” che sono
vicini e che frequentano periodicamente la
chiesa ma da tutti coloro che, in un modo o
nell’altro, possono dare qualcosa alla comuni-
tà, qualunque cosa, anche la più piccola, e per
questo vanno valutati e considerati al pari di
ognuno.
In questo modo si potrebbe arrivare al “CLI-
MAX” della comunità... ma mancherebbero
due componenti fondamentali, che non servo-
no per gli ambienti naturali ma che sono indi-
spensabile in una comunità umana: l’amore e
il rispetto; componenti indispensabili di ogni
cristiano, con l’amore e il rispetto possiamo
accorgerci del valore di ogni persona che sta
accanto a noi e di scoprire e valorizzare ogni
sua attitudine.
Ogni ambiente naturale tende al suo CLI-
MAX, anche la nostra comunità potrebbe rag-
giungerlo...
Sogno o profezia?
Non sta a me dirlo, il mio
compito non è prevedere, il
mio compito, che è quello di
ognuno di noi, è di vivere
in modo cristiano con i
valori che ci hanno in-
segnato, rispettando e
amando il mio prossimo,
scoprendone così le sue
attitudini, quello che acca-
drà nel futuro è noto solo al
Signore nei suoi piani a noi na-
scosti e a volte incomprensibili.
Luca