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...in libertà
I
l Coro “Riso e Canto” ha ani-
mato la S. Messa nella chiesa
dell’ospedale di Saronno il 04
Maggio 2014, ha organizzato un
concerto, con la partecipazione
del coro “Angel’s Gospel Choir”
il 15 Maggio 2014 nel Santua-
rio di Busto Arsizio “Madonna
dell’Aiuto”, ha animato la S.
Messa all’Eremo di S. Caterina
(sul Lago Maggiore) il 01 Giu-
gno 2014. Certamente una bella
realtà per la nostra Parrocchia
visto che il Coro “Riso e Can-
to” nato dalla proposta di alcu-
ni amici, che volevano che nella
nostra comunità ci fosse un coro
Gospel e con l’approvazione del
Parroco don Attilio.
Il coro si è costituito Associa-
zione Culturale Musicale i pri-
mi giorni del mese di Ottobre
2013.
Si è iscritto all’U.S.C.I.
(Unione Società Corali Italiane)
nell’anno 2014.
È formato da una quindicina
di cantori cinque uomini divisi
in Bassi e Tenori e da dieci don-
ne divise anche loro in Contralti
e Soprani.
Di solito le prove si tengono
il Venerdì sera presso il Centro
Sociale della parrocchia Madon-
na Regina.
Formato da parecchie perso-
ne che non avevano quasi mai
cantato, con un impegno costan-
te, facendo scuola di musica e di
canto, le stesse hanno raggiunto
dopo breve tempo ottimi risul-
tati sotto la guida del M° Gian-
franco Stoppa.
La partecipazione, al coro, è
libera a chiunque ne faccia ri-
chiesta e abbia voglia di cantare
e di partecipare a una così bella
iniziativa. Si fa presente che il
coro ha nel suo repertorio can-
ti Gospel ma anche canti del-
la tradizione musicale italiana
come mottetti cinquecenteschi
e del ‘700. Ha inoltre cori della
tradizione operistica e canzoni
contemporanee.
Il M° Stoppa (e cioè io che
scrivo) vi aspetta. Non è impor-
tante saper cantare, tutti posso-
no imparare, basta sacrificare
una serata alla settimana.
Ah! Dimenticavo, nel coro
vi sono coristi che arrivano da
Lonate Pozzolo, da Dairago, da
Olgiate Olona. Quindi il coro
Riso e Canto, è libero a tutti. Vi
aspettiamo.
Gianfranco
Musica Maestro!
Cronache del Coro “Riso e Canto”
contro le contrazioni del senso o
dell’amor proprio”.
In questo modo, Roncalli
otteneva i frutti difficili e
gustosissimi dell’ascesi rigorosa
cui si era educato fin dall’ingresso
in Seminario a 11 anni, e anche
prima nella rude vita contadina
dell’infanzia. Lo scopo di questa
ascesi, che è lotta contro l’
amor
proprio
, cioè il compiacersi di sé, il
pensare agli onori mondani e alla
carriera ecclesiastica, l’invadenza
dell’io che tiranneggia lapersona, è
racchiuso in una bellissima espressione del
Giornale
,
là dove Roncalli si augura che “Dio e il mio prossimo
abbiano sempre la parte migliore di me stesso”.
Il vertice di questo lungo lavoro su di sé, che nel
corso degli anni e nel trascorrere delle esperienze
del ministero pastorale e diplomatico, nelle quali
egli cercò sempre il contatto con le persone, il
servizio, il dialogo, l’amicizia, fu la conquista della
semplicità
: “più vado avanti, e meglio constato la
dignità e la bellezza conquistatrice della semplicità”.
Essa si sposa con la calma e con
la pace interiore e anch’essa è
frutto di numerose potature, come
insegnano le parole evangeliche
sulla vite e i tralci: sfrondato tanto
“fogliame inutile”, la persona
semplice va “diritto a ciò che è
verità, giustizia, carità, soprattutto
carità”. Ogni altra “posa” che le
persone assumono col desiderio
di sembrare artificiosamente
diverse da quello che sono, non
è che “ricerca di affermazione
personale, che presto si tradisce e
diventa ingombrante e ridicola”.
Coloro che incontravano papa Giovanni avevano
l’impressione che in quell’incontro, nelle sue parole,
nel suo sguardo, ci fosse in quel momento tutta la
sua persona, tutta l’attenzione, tutta la cura, tutto
l’ascolto di cui egli era capace, dimentico del proprio
interesse e portatore di un “senso squisito della
presenza di Dio”.
Don Giuseppe