Pagina 6 - Il Tassello

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I beni della Chiesa
La lettera d’Amore
Scrittori liberi
P
ensieri diversi per questo articolo, parole rac-
chiuse in una penna, o meglio: lettere ancora
sparpagliate sulla tastiera di un computer,
ancora da comporre, da scrivere e da leggere.
Penso a tanti bei libri con parole buone, frasi e
spunti che indirizzano ai beni della Chiesa, ma ne
emerge uno in particolare “un libro di libri”.
Un libro “unico”: è formato da testi differenti per
origine e genere, scritti da mani diverse in un lasso
di tempo abbastanza ampio, è antico e carico di sto-
ria ma allo stesso tempo moderno e attuale, perché
parla proprio a noi che viviamo nel 2014. Parla
con parole che spesso fatichia-
mo a decifrare ma che invece
sono molto vicine alla nostra
vita. Questo libro è la Bibbia,
dove Dio stesso si è fatto per
amore compagno di viaggio
dell’umanità.
Anche Papa Francesco
in questi giorni parlava
proprio di come leggere
la Bibbia, basta aprirla
ma non solo per legger-
la superficialmente, bensì
per ascoltarla:
«Ascoltare
la Parola di Dio è leggere
quello e dire: “Ma a me que-
sto che dice, al mio cuore? Dio cosa sta dicendo a
me, con questa parola?”. E la nostra vita cambia».
“Non complicare il Vangelo: basta ascoltarlo, vi-
verlo e metterlo in pratica. Non bisogna limitarsi a
leggerlo, ma domandarsi in che modo le sue parole
parlino alla propria vita.” Queste sono le due condi-
zioni per seguire Gesù: ascoltare la Parola di Dio e
metterla in pratica.
Dio comunque ci lascia liberi di
scegliere, non impone nulla, è davvero paziente.
Lo Spirito Santo, insieme alla nostra apertura di
cuore, ci aiuterà ad accogliere il dono della Parola di
Dio illuminando e dando una prospettiva diversa
alla nostra fede, una ricchezza “diversa e nuova”.
Il Vangelo è stato scritto per ognuno di noi, e se
riuscissimo a leggerlo nell’ot-
tica giusta e a “farlo nostro”,
troveremmo parole e messaggi
che raggiungono la parte più
intima del nostro cuore, quel-
la più nascosta, sicuramente
con i suoi difetti e i suoi pre-
gi, ma più vera. La Parola
di Dio è come una lettere
d’Amore inviata a noi e
non dovremmo aver paura
di accoglierla.
Antonella
Le parti fisse : il “Kyrie” il “Gloria” il “Credo” il
“Santus e il Benedicto” l’”Agnus Dei” quelle mo-
bili “Introito” “Alleluia” “Offertorio” il “Comu-
nio” Durarono per diversi secoli questi canti ma
nel ‘700 la messa vide una netta trasformazione.
Quello che era stato lo strumento per eccellenza
che accompagnava i canti (se questi non erano
polifonici), lascia il posto all’accompagnamento
strumentale. Violini, Viole da gamba (Violoncelli)
Clarine (Trombe) Tromboni, Flauti, Oboi. Nasco-
no così dei capolavori che conservano la vecchia
struttura ma che si avvalgono di cantanti solisti,
cori, con arie tra le più belle, ma sempre tratte dai
canti gregoriani, fino a sfociare in melodie tipiche
dei grandi autori. Mozart; la“ Messa da Requiem”
Beethoven “Messa solenne in Do Maggiore” Verdi
“Messa da Requiem” e via,via fino ad arrivare ai
nostri giorni con le più svariate melodie. Contrap-
poste a queste forme non dobbiamo dimenticare
la “Sacra Rappresentazione” queste si mettevano
in scena, sul sagrato della chiesa “La Passione “,
momento culminante della vita di nostro Signore
Gesù Cristo, tra le più famose ricordiamo quelle
di J.S.Bach scritte per la chiesa Protestante ma di
una interiorità e di una bellezza musicale che la-
scia stupito l’ascoltatore “L’Oratorio”
Ci si trovava il pomeriggio dei giorni di festa e
sull’ altare venivano cantati brani evangelici con
personaggi come il Narratore, Gesù, gli Apostoli,
Maria. Non Avevano costumi di scena ma l’ispira-
zione era quella del teatro lirico che a partire dal
diciassettesimo secolo trionfò in tutta Europa. Un
patrimonio culturale musicale quello della chiesa
senza stima enorme, poetico, riflessivo, contempla-
tivo una ricchezza materiale che si eleva e che da
materiale diventa spirituale. Ciao alla prossima.
Gianfranco