Pagina 9 - Il Tassello

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I beni della Chiesa
I beni della Chiesa… Il Bene della Chiesa
I
l caro Don Norberto nel suo ultimo Tassello rin-
graziava e benediceva gli oggetti della nostra
Chiesa: dalla sedia, alla panca, alle lampade
pendenti, ai muri grigi, al crocifisso con il capo re-
clinato, alla tovaglia della mensa, alla griglia del
riscaldamento… addirittura prendeva in conside-
razione i cancelli di recinzione. Tutti oggetti o beni
della parrocchia che in quell’ultima sua osserva-
zione non erano più cose inerme ma si erano im-
pregnate di Spirito Santo poiché attraverso la loro
presenza qualcosa di Dio era arrivato a destina-
zione! I beni materiali della Chiesa sono stati
considerati strumenti di Dio alla stregua
dei Santi che si trovano nelle chie-
se o nelle cappelle, in questi casi
è senz’altro più facile pregare,
trovare la propria dimensione
spirituale, ringraziare Gesù
e anche chiedere grazie per
sua intercessione o, meglio
ancora, nei luoghi dove è
avvenuta l’apparizione di
Maria: ogni oggetto, anche la
pietra nuda e scarna, diventa
Sacro.
Anch’io, come tanti, ricerco
oggetti-testimoni dell’amore di Gesù
e di Dio Padre e nel mio pellegrinare mi
sono ritrovata di recente a Trivolzio, nel pave-
se, per pregare San Riccardo Pampuri. Il Santo è
custodito e venerato nella chiesa di SS. MM. Cor-
nelio e Cipriano: è un Bene della Chiesa! La sua
vita e la sua fede si stanno diffondendo da quando
Giovanni Paolo II l’ha santificato nel 1989; forse
qualcuno di voi già lo conosce come medico dei
corpi e animatore dei cuori e prega con le sue pa-
role che confortano e sostengono sia i giovani sia
gli anziani.
San Riccardo nasceva nel 1897 come Ermi-
nio Filippo. Rimasto orfano di madre, fu accolto
in casa dai nonni e zii materni a tre anni. -Lo zio
era medico e ciò lo influenzerà nelle sue scelte
scolastiche-. Fu catechista ai fanciul-
li e agli adulti sia da studente, sia
da militare e sia da medico. Era
generoso, disponibile e cercava
sempre di migliorarsi e invita-
va gli altri suoi amici a fare
altrettanto. Gli studi univer-
sitari furono interrotti dalla
“grande guerra”: fu chiama-
to alle armi nel servizio Sa-
nità e probabilmente duran-
te questo doloroso tirocinio si
delineò la sua futura missione
di medico e di religioso ospeda-
liero. Fu insignito della medaglia
di bronzo per aver salvato il materiale
di medicazione necessario per sanare i feriti.
Terminata la guerra, riuscì a concludere gli studi
I beni, che tipi …
Scrittori liberi
C
i sono beni culturali, custoditi e tutelati,
un po’ ovunque: tra le luci soffuse dei mu-
sei, dietro le quinte dei teatri, nell’acqua
zampillante delle fontane, nel bronzo lucido dei
monumenti, negli anfiteatri degli atenei…
Ci sono inoltre beni immobili, classificati e cen-
siti, molto diffusi: fabbricati, terreni, edifici, ad-
dirittura fiumi, alla cui riva sediamo, alla fine
dell’estate a gettare sassi per contarne i rimbalzi.
Ci sono anche beni finanziari, superbi e distanti,
rari e sfuggevoli, nascosti tra i vocaboli ostili come
capitali, investimenti, azioni, obbligazioni, titoli.
Ci sono infine i beni della Chiesa, indispensabili
e molteplici, variegati come i colori nella tavolozza
di un pittore.
Crescono e vivono spontaneamente attorno alle
varie parrocchie, ciascuno con un proprio volto,
una propria voce. Sono bambini dalle piccole mani
attorno alle corde dell’altalena, ragazzi urlanti che
improvvisano una partita di calcio sollevando nuv-
ole di polvere, giovani sulle panchine a parlare del
futuro, famiglie con la serena spensieratezza della
domenica mattina sul sagrato dopo la messa, an-
ziani puntuali, dedicati a far bella la chiesa.
Mani che lavorano e si uniscono per essere beni
della Chiesa, comunicando con i segni della croce
e della pace.
Marisa