Pagina 13 - Il Tassello

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Anima e corpo
corredati da teneri contatti come carezze, baci
e abbracci, questi ultimi, quindi, sono gesti co-
muni in tutto il regno animale.
Ancora una volta scopriamo che facciamo
parte del regno animale, negli atteggiamenti,
negli ambienti e nell’evoluzione da progenitori
comuni, ma quello che ci differenzia è la nostra
anima, dono del nostro Dio Padre e che ci per-
mette di essere con Lui anche oltre questa nota
vita terrena.
Tuttavia anche gli animali, essendo comun-
que Sue creazioni, hanno “un’anima” che è la
vita terrena stessa, ossia l’essere sensibile alle
cose attuali, tanto materiali che affettive, fin-
ché è vivente soffre la fame, il freddo, la stan-
chezza, è soggetto a ferirsi e soffrire, a godere,
ad amare, ad odiare, ad ammalarsi e morire.
E l’uomo, essendo la creatura prediletta di
Dio, ma non l’unica Sua creazione, deve avere
sempre una atteggiamento di rispetto e com-
prensione nei loro confronti.
Luca
Diversi ma uniti
La cucina di Pippo
N
ell’esperienza di tut-
ti ricorrono quei mo-
menti tragico-eroici
in cui bisogna ribaltare casa
(un trasloco, la tinteggiatura
degli ambienti,… e così via).
Per qualche giorno si è co-
stretti a vivere come profughi,
senza le piccole comodità cui
siamo abituati. D’altra parte
accade spesso che cose che
si credevano perse da anni
o che neppure ci
si ricordava di
avere, spuntino
fuori dai posti
più impensati.
Così a me, re-
centemente, è ri-
apparso un vecchio
libro di filosofia
del
Liceo
(come epo-
ca di stam-
pa solo poco
più recente del
Codice Atlantico di
Leonardo).
Invece di riporlo su-
bito si comincia a sfo-
gliarlo, riportando alla me-
moria volti e fatti da tempo
dimenticati…
pag 85: “il dualismo tra
corpo ed anima in Platone”…
perfetto! Giusto quanto servi-
va per l’articolo del Tassello!
Già: un regalo dei filosofi
greci la divisione tra corpo ed
anima: chissà come la inten-
deva invece Gesù. Non sono
un esperto di filosofia ebrai-
ca, ma posso fare delle ipote-
si. Non credo che nel
pensiero del Padre
fosse previsto qual-
cosa che rompesse
l’unità di quanto
aveva creato (a
questo
avrebbe
provveduto il Ma-
ligno)
E quindi,
il senso di
i nad e gua -
tezza che
spesso si
prova di
fronte a
quelle che
sono le pulsioni del corpo e la
consapevolezza di quello che
si sa essere giusto?
Una sfida, da affrontare
tutti i giorni, per ricostruire
l’unità. D’altra parte non è
forse questo il segreto della
santità, diventare santi per
come si vive più che per come
si muore?
Forse è meglio abbando-
nare l’idea che anima e cor-
po debbano essere due cose
distinte ed inconciliabili e
sforzarsi per rendere tutta la
nostra vita un qualcosa di co-
erente ed armonioso…
Armonioso nella sua sem-
plicità come il piatto propo-
sto, un polpettone in crosta
di pane, dove i due elementi ,
seppur distinti, concorrono al
risultato finale, dove la crosta
assorbe i succhi della carne,
in un sublime matrimonio…
Yuk! Yuk!! E buon appetito
da Pippo
Silvio