Pagina 3 - Il Tassello

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Anima e corpo
IN QUESTO NUMERO
1. A
NIMA
E
CORPO
Don Attilio
2. I
L
CORPO
IN
PREGHIERA
SECONDO
SAN
D
OMENICO
Don Giuseppe
3. L
A
VITA
UMANA
Don Peppino
4. R
APPRESENTAZIONE
DI
A
NIMA
E
C
ORPO
Gianfranco Stoppa
5. I
L
CORPO
Andrea Inzaghi
6. A
NIMA
E
CORPO
Chiara Pesenti
CALENDARIO
7. A
NIMA
E
CORPO
Marisa Tosi
8. A
LLENARE
ANIMA
E
CORPO
Giulia Zanardi
9. I
O
SONO
DISABILE
,
TU
SEI
GRASSO
Matteo Tognonato
10. C
ORPO
E
ANIMA
:
I
RITI
DELL
AMORE
Luca Tessaro
11. D
IVERSI MA
UNITI
Silvio Ceranto
12. L
A
CURA
Giovanni Grampa
13. A
NIMA
E
CORPO
ALLEATI
Antonella Martino
AGENDA
L’
uomo è fatto di corpo materiale e di
anima spirituale, tratto dalla terra
partecipa del mondo materiale, ma
riceve direttamente da Dio il soffio della vita
spirituale. Corpo e spirito vitale nell’uomo non
sono due elementi che si possono separare.
Corpo e anima non sono parti che esistono se-
paratamente l’uno dall’altra.
La vita umana
Sguardo sulla storia e sul mondo
Chi rammenta per esempio
che la recita del Rosario ci con-
sente di pregare seguendo il rit-
mo del nostro respiro? O quanti
sono capaci di valorizzare piena-
mente l’appello che la preghiera
liturgica contiene a vivere il sen-
so delle posizioni del corpo? Il
cardinale Martini ricordava che
per entrare efficacemente nella
preghiera occorre trovare la po-
sizione del corpo che in quel mo-
mento esprime lo “stato” della
propria preghiera: la gratitudi-
ne, la supplica, la richiesta di perdono, l’ascolto,
l’abbandono fiducioso.
Verso la fine del XIII secolo, fu redatto, pro-
babilmente ad opera di un frate domenicano
di Bologna, un breve manoscritto intitolato “I
modi di pregare di san Domenico”, corredato di
illustrazioni che rappresentavano visivamente le
varie forme con cui il fondatore dell’Ordine dei
Predicatori era solito pregare: testo e illustrazio-
ni si rimandano a vicenda per suggerire alcuni
concreti “esercizi” in sequenza, che hanno lo sco-
po di concordare lo spirito e il corpo dell’orante,
in modo da protendersi verso Dio
come una realtà profondamente
unitaria. Vediamo così Domenico
inchinarsi davanti all’umiliazione
di Cristo per iniziare la preghiera,
poi sdraiarsi con la faccia a ter-
ra per implorare il perdono dei
peccati, inginocchiarsi per ado-
rare il Signore, alzarsi in piedi e
restare ritto con le mani spalan-
cate davanti al petto, “come un
libro aperto”, in atteggiamento di
profondo ascolto, oppure con le
braccia allargate in forma di cro-
ce in spirito di intercessione, per ottenere da Dio
qualche grazia, o ancora protendendo non solo
le braccia ma tutto il corpo verso il cielo, per
ricevere da Dio ogni bene. Domenico pregava
anche tranquillamente seduto in atteggiamento
di riflessione, oppure camminando da una città
all’altra, assorto nella meditazione per poter più
efficacemente annunciare la parola di Dio.
Davvero tutto in lui, interiormente e visibil-
mente, in perfetta armonia, tendeva verso Dio.
Don Giuseppe