Pagina 6 - Il Tassello

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I luoghi dello spirito
co che Dio mi ha dato un dono
m e r a v i -
glioso, una
m e m o r i a
e c c e z i ona l e
e inoltre sappi
che in Italia e
nel mondo in-
tero tanti sono
i pianisti come
me”.
“ C e r t a -
mente avete
un dono ecce-
zionale, ma non
vedete la musica”.
“Noi la vediamo dentro di
noi, ci immaginiamo il creato
certamente abbiamo imparato
a toccare, ad ascolta-
re meglio degli altri,
ma la cosa più bella
è che noi la musica
ce la gustiamo
come se fosse
un dolce”.
“ C o -
mu n q u e
sappi che
io aspetto
che “LUI”
mi incontri,
che mi metta
del fango so-
pra gli occhi, che mi dica vai a
lavarti alla fontana, io aspet-
to, non ho premura e vedrai
che prima o poi lo incontrerò,
e sarà bellissimo perché vedrò
il suo volto, e tutte le bellezze
che suo “PADRE” ha creato.
“Siamo arrivati” gli dico
“Lo vedo” “Ti accompagno in
aula?” “Non c’è ne è bisogno
“LUI” mi giuda lo ha sempre
fatto e sempre lo farà, credo
però che tra noi due chi veda
meglio sia proprio io”.
“Ciao Gianfranco e buona
lezione”.
“Ciao carissimo amico mio,
ci vediamo al ritorno”.
Questa è la storia di un
grande mio amico che dice-
va di vedere benissimo il suo
amico “LUI”.
Un ciao da Gianfranco
Più invecchio...
Sala professori
P
iù invecchio più inizio a pensare che la
scuola sia una cosa “sacra” e un luogo
dello spirito.
Nel senso che, mai come nei nostri giorni, è
rimasto l’unico luogo per i ragazzi dove con-
frontarsi con il bello della conoscenza e del sa-
pere.
Con l’avvento di Internet si pensava – an-
che io lo sostenevo – che la conoscenza sarebbe
diventata talmente diffusa da non essere più
necessario un insegnamento diretto ma che ba-
stasse solamente sollecitare la curiosità e la vo-
glia di cose nuove dei ragazzi per ottenere dei
grandi risultati.
Ma non è così. Il mondo che abbiamo prepa-
rato ai nostri ragazzi, forse anche per eccesso
di entusiasmo, è un’accozzaglia di notizie, una
meravigliosa e multimediale sfilata di tutto ciò
che succede o si può imparare, senza mai una
verifica sulla verità della notizia, con rari ap-
profondimenti che possano dare profondi con-
vincimenti (chi si ricorda i “grandi ideali”?) e
senza, soprattutto, una bussola per orientarsi,
una linea guida che permetta ai nostri ragaz-
zi di crescere imparando. E per far crescere i
nostri ragazzi, per permettere loro di
naviga-
re
nella complessità occorre parlare al cuore –
allo spirito - con la lingua della conoscenza e
del sapere.
Sta quindi a noi adulti saper essere saggi co-
municatori nello spirito.
Andrea