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I luoghi dello spirito
La preghiera
Scrittori liberi
M
onitoravo l’andamento della mia esi-
stenza redigendo periodicamente bi-
lanci parziali che non mi deludevano
né entusiasmavano mai: linee regolari senza
impennate, tinte tenui, nessuna luce lampeg-
giante ad indicare un pericolo. Invece in cuor
mio desideravo un ostacolo, fosse stato anche
solo un terreno dissestato nel quale camminare
in equilibrio con il fango a metà gamba.
La normalità ad un tratto mi pa-
reva ingiusta e del tutto inutile
quella stanchezza alla fine di
ogni giornata.
Decisi che era giunto il
momento di parlarne a
Dio, di chiedere se aveva
disposto Lui quell’infi-
nito rettilineo sul quale
stavano scorrendo i miei
giorni.
Nel silenzio assoluto
della Chiesa deserta
percepivo nella pe-
nombra il crepitio
leggero delle fiammelle che lentamente scio-
glievano la cera delle candele. Pensai che non
lì avrei dovuto pregare, ma sulla riva del mare,
per rendere lode a Dio dinnanzi alla magni-
ficenza delle onde, ai voli liberi dei gabbiani,
alle rocce secolari.
Oppure avvicinarmi a Lui sopra un’altura e
da lassù magnificare il creato, le cime innevate,
i freschi ruscelli tra i pascoli.
Mi incamminai lentamente nel pomeriggio
umido di pioggia pensando a quelle e ad altre
mete. Attraversai passaggi pedonali, raggiun-
si strade e piazze e, sfiorando i passanti, mi
accorsi con stupore che essi avevano un volto
e che nel loro attardarsi o affrettarsi, stavano
altre vite. Mi fermai per guardarmi attorno:
colsi frammenti di discorsi, risa, musica, odori,
rintocchi di campane, colori…
Ad un tratto riconobbi la grande opera di
Dio palpitare ogni giorno sempre diversa da-
vanti ai miei occhi e, nei riflessi di una pozzan-
ghera, iniziò la mia preghiera.
Marisa
I luoghi dello spirito
D
opo l’annuncio di papa Francesco del
Giubileo dedicato alla
misericordia, il desiderio
di scrivere si è imposto agli im-
pegni lavorativi e famigliari che
negli ultimi giorni si stanno mol-
tiplicando.
Così eccomi a proporre un luo-
go dove la misericordia è prota-
gonista, il Santuario della Beata
Vergine di Gallivaggio nel comu-
ne di S. Giacomo Filippo in val
Chiavenna.
Il santuario è dedicato alla
Madonna della Misericordia per-
ché è stato costruito dopo la Sua
apparizione.
Due giorni prima della sco-
perta dell’America da parte di Cristoforo Co-
lombo, era mercoledì 10 ottobre
1492 quando apparve, poco
dopo l’aurora, a due contadi-
nelle che raccoglievano casta-
gne in un bosco selvaggio. La
Beata Vergine riferì alle ragazze
un messaggio non privo di toni
severi, infatti era un’esortazione
ai peccatori a convertirsi e a os-
servare puntualmente il riposo
festivo.
L’implorazione di Misericor-
dia, ripetuta tre volte dalla Ma-
donna a suo Figlio, ha portato a
invocarla come Madre della Mi-
sericordia.
Il Santuario, costruito in un