Pagina 4 - Il Tassello

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Educarsi al pensiero di Cristo
Musica Maestro!
Lo Spirito in musica
“D
evi metterci più spirito! Non si può
suonare così!”
Questa era una delle battute che il mio
maestro di pianoforte mi diceva quando preparavo
e gli eseguivo qualche nuovo brano classico. One-
stamente vi posso dire che io non capivo quello che
mi diceva ma dopo aver eseguito lo stesso brano
più volte ecco che allora sbottava: “Bravo! Ecco
così va bene!”
Quella frase mi è rimasta molto impressa, anche
se a me, sembrava di eseguire il brano allo stesso
modo. Ma il maestro che più mi faceva arrabbia-
re era il maestro di coro “Dovete cantare con una
voce umana, metteteci dello spirito in quello che
state facendo. Eh che diamine? Mi sembrate dei
morti viventi?”
Parole che mi hanno molto aiutato nella mia
carriera di musicista. Ma dove cercare lo spirito,
famiglie cristiane devono proporsi come
soggetto di evangelizzazione nella
cultura di oggi. Il modello proposto
dall’Arcivescovo è Pietro.
Pietro, un discepolo da imitare
.
All’inizio il pensiero di Pietro non
coincide con l’insegnamento di
Gesù e neppure con il suo modo
di ragionare.
Ricordiamo quando Gesù parla
della sua morte, Pietro gli assicura:
non ti capiterà mai! Cosa risponde
Gesù
? “Vai dietro di me, Satana,
impara da me”.
Ma Pietro è onesto,
uomo deciso, il suo andare dietro
a Gesù gli ha permesso di entrare
nel pensiero di Cristo, perché ha
vissuto con lui. Allora per capire il pensiero
d i
Gesù non è sufficiente l’istruzione, occorre la
condivisione. Pietro ha dovuto percorrere un lungo
cammino per arrivare a prendere la mentalità di
Gesù.
Pietro è affascinato dalla persona di Gesù e del
suo mistero, eppure, seguendolo, rimane perplesso,
disorientato, spaventato. Esempio: quando Gesù
parla del pane della vita, quando gli lava i piedi,
soprattutto quando lo nega per tre volte. Perciò
entrare nel pensiero di Gesù esige conversione,
cambiamento di mentalità e di cuore. E questo non
è indolore.
Come possono i cristiani di oggi assumere questo
atteggiamento? E’ necessario fare esperienza della
grazia che plasma la nostra mentalità, lasciare
lavorare lo Spirito dentro di noi, ascoltando la sua
voce. C’è troppo baccano attorno a noi e dentro
di noi. La voce dello Spirito è un soffio, occorre
tendere l’orecchio interiore dell’anima.
Pietro va alla ricerca del pensiero
di Gesù: Signore da chi andremo?
Ha tradito Gesù eppure da Gesù
è preferito agli altri. Perché?
Quando gli domanderà: Pietro mi
ami tu più di costoro? Gesù lo
guarda negli occhi e attraverso
gli occhi vede il suo cuore buono,
generoso,disposto a seguirlo,
tanto che gli predice: tu un giorno
stenderai le braccia come me
sulla croce. A Pietro Gesù chiede
solo amore. Il pensiero di Gesù
è la misericordia che cancella il
passato per un atto di amore.
Gesù guarda il mondo con gli occhi
del la
misericordia, non guarda al merito.
Pietro è la dimostrazione. Per tre volte Gesù gli
domanda se lo ama, per tre volte gli affida la sua
Chiesa,senzaumiliarloricordandoilsuotradimento.
L’amore vince sempre.
“Alla tua luce vediamo la
luce
”, questa luce è la misericordia. Avere occhi di
misericordia.
“Tu seguimi”
dice Gesù a Pietro, non
guardare il passato, intuisci la bellezza di questo
cammino. Pietro è un entusiasta, segue Gesù, si è
educato al pensiero di Gesù e lo ha imitato fino
alla morte di croce come lui. Quando il mondo
si oscura, noi tendiamo alla luce, accendiamo le
nostre luci, perché non possiamo fare a meno della
luce. Siamo fiori nel giardino di Dio, il fiore senza
luce muore. Lasciamoci illuminare da Cristo. Il suo
pensiero sia luce sul nostro cammino.
“Mi illumino d’immenso”
(Ungaretti)
Don Peppino