Pagina 14 - Il Tassello

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Opere di misericordia corporali
Animula vagula blandula…
La cucina di Pippo
“P
iccola anima smarrita e soave
Compagna e ospite del corpo
Ora ti appresti a scendere in luoghi
Pallidi e freddi e nudi
E non darai più gioia,
come sei solita”
Questa breve poesia è
stata scritta quasi 2000
anni fa da uno dei più
grandi imperatori roma-
ni, P. Elio Adriano, pochi
giorni prima che la malat-
tia che lo opprimeva aves-
se ragione di lui. Anche se
è una visione pagana della
vita (e della morte), nulla
è tolto alla freschezza ed
all’attualità di questi ver-
si, al rapporto, vero oggi
come un tempo , tra anima
e corpo, al fatto che lo stato dell’uno influen-
za l’altro, che la necessità dell’uno influenza
l’armonia dell’altro; l’assenza del corpo rende
l’anima triste e priva di gioia.
Anche ai giorni nostri ac-
cade questo, e non solo a li-
vello personale: sempre più
spesso incontriamo persone
che investono tutto sul cor-
po, sforzandosi di renderlo
bello ed armonioso a tutto
discapito dell’anima, lascia-
ta nuda e triste, senza nutri-
mento.
Oppure i notiziari ci ri-
mandano notizia di persone
che disprezzano a tal punto
il corpo, a favore di una opi-
nabilissima visone dell’ani-
ma , tale da spingersi a farsi
ma della sete nel mondo non può che venire
dall’uomo stesso e dalla sua capacità intellet-
tiva, dalla sua tecnologia, dalla sua inventiva,
perché per risolvere il problema dell’acqua
nei paesi che necessitano di questo bene, è ne-
cessario insegnare a costruire e gestire pozzi a
quelle popolazioni che non sanno come farlo,
è necessario sostenere la ricerca e lo sviluppo
di impianti di desalinizzazione a nanotubi di
carbonio a basso consumo energetico, è neces-
sario insomma concentrare le energie, le ricer-
che e le risorse in questo campo, solo così sarà
possibile dissetare ogni essere umano.
Concludendo, in pratica, noi come pos-
siamo fare a dar da bere agli assetati, dalla
nostra Italia, dalle nostre case: sostenendo i
progetti umanitari di ricerca e sviluppo delle
aree più povere!
Concludo con un passo che ho trovato su
una altro articolo in rete che mi pareva in-
teressante: “Un dato mi pare emblematico:
secondo le statistiche di International Union
Telecommunication sull’acqua, c’è più gente
al mondo (5 miliardi 200 milioni) che ha ac-
cesso ai telefonini mobili di quanta (4 miliardi
300 milioni) abbia accesso alle toilette pub-
bliche. Vien da chiedersi come mai scienza,
tecnologia, finanza, banche e grandi imprese
siano in grado di garantire telefoni mobili e
non condizioni di vita elementari.
Se poi guardiamo all’Europa, la situazio-
ne non è certo rosea: nonostante politiche di
salvaguardia e legislazioni contro l’uso di pe-
sticidi e fertilizzanti, il “buono stato ecologi-
co” dell’acqua è in serio pericolo. Solo il 62%
delle acque d’Europa, infatti, può vantare
questa definizione che è l’obiettivo primario
delle politiche pubbliche di tutela di un bene
irrinunciabile».
Meditiamoci sopra…
Luca