Pagina 15 - Il Tassello

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Opere di misericordia corporali
esplodere per uccidere quelli che interpretano
come nemici e così conquistarsi una sorta di
paradiso.
Ancora una volta non si può non ammira-
re la saggezza dei padri della chiesa , quando
hanno codificato le opere di misericordia, per
poter ottenere il benessere sia del corpo che
dell’anima, rendendo un compito ed un dove-
re per ogni cristiano l’impegno per permettere
ad ogni uomo di poter vivere nel modo più de-
gno possibile, degno di un figlio di Dio, senza
dover temere la fame, la solitudine, indigenza
o l’isolamento.
Questa volta propongo una bevanda, che
spesso la sera condivido con mia moglie, per
farci una coccola all’anima e bene al corpo; è
il “latte d’oro”, bevanda della tradizione Zen,
piacevole da bere ed efficace per mantenere
sciolte giunture ed articolazioni.
Yuk! Yuk!! E piacevoli serate da Pippo
Silvio
P
ASTA
DI
CURCUMA
E
LATTE
D
ORO
Curcuma in polvere, 40 gr
Portare ad ebollizione 180 gr d’acqua, unire la polvere di curcuma e far bollire a fuoco lento per
3’, sino ad ottenere una pasta abbastanza solida. Far raffreddare, invasare e conservare in frigo (si
conserva per un mese, quanto basta per l’uso quotidiano di una persona).
Per fare il latte d’oro, stemperare un cucchiaino di pasta di curcuma con un cucchiaino di miele, uno
di latte di mandorle dolci, una macinata di pepe nero e, se piace, una punta di coltello di cannella in
polvere. Unire circa 200 ml di latte caldo ( o bevanda come latte di riso, segale o affini). Mescolare
bene e concedersi cinque minuti di benessere.
Gli ingredienti sono facilmente reperibili nei negozi di alimenti naturali.
Lunga e diritta correva la strada, l’auto
veloce correva
la lunga estate era gia’ cominciata, vicino lui
sorrideva.
forte la mano teneva il volante, forte il motore
cantava
non lo sapevi che c’era la morte quel giorno
che t’aspettava.
non lo sapevi che c’era la morte quando si e’
giovani e’ strano
poter pensare che la nostra sorte venga e ci
prenda per mano.
non lo sapevi ma cosa hai provato quando la
strada e’ impazzita
quando la macchina e’ uscita di lato e sopra
un’altra e’ finita.
non lo sapevi ma cosa hai sentito quando lo
schianto ti ha uccisa
quando anche il cielo di sopra e’ crollato
quando la vita e’ fuggita.
dopo il silenzio soltanto e’ regnato tra le
lamiere contorte
sull’autostrada cercavi la vita ma ti ha
incontrato la morte.
vorrei sapere a che cosa e’ servito vivere ,
amare soffrire
spendere tutti i tuoi giorni passati se presto
hai dovuto partire.
voglio pero’ ricordarti com’eri pensare che
ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti e come
allora sorridi.
Canzone per un’amica
Mi ritorna in mente