Pagina 5 - Il Tassello

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Opere di misericordia corporali
grande consolazione per un malato ricevere la
visita e la benedizione del sacerdote. Non pre-
occupatevi, sa lui le parole giuste, l’esperienza
ti fa saggio.
A proposito vi suggerisco di usare quel fo-
glietto che la Parrocchia mette a disposizione
per segnalare un malato. Usatelo e la Parroc-
chia inizierà un dialogo spirituale con il vo-
stro malato che sperimenterà una pace inte-
riore nel portare la croce nella sofferenza.
Don Peppino
V
isitare i carcerati è il
tema che ho scelto per
parlare delle opere di
misericordia. Sì perché con il
coro “Riso e Canto”, che pro-
va nella nostra parrocchia,
vado regolarmente: due vol-
te all’anno ad animare la S.
Messa che si tiene alle carceri
del S: Vittore a Milano con Il
coro “Riso e Canto”. Gli ap-
puntamenti sono per Pasqua
e per i Santi. Quest’anno il
coro “Riso e Canto” ha ani-
mato anche la S. Messa alle
carceri di Busto Arsizio.
È un momento molto emo-
tivo, ti ritrovi: a Milano con
persone che sono in attesa di
giudizio e, a Busto Arsizio,
con persone che sono già state
condannate. Vorrei in questo
articolo sottolineare che non
siamo l’unico coro che presta
questo servizio, ed è per que-
sto che si prendono contatti
con i sacerdoti delle carceri.
A Busto Arsizio l’incaricato
a seguire i carcerati a livel-
lo religioso è Don Silvano.
“Ciao Gianfranco, ho sentito
la tua telefonata nella qua-
le mi chiedevi se potevi ani-
mare la S. Messa nelle nostre
carceri. Mi devi inviare tutti i
dati relativi alle persone che
verranno a cantare, chiedere-
mo il permesso al magistra-
to di sorveglianza e se non ci
sono intoppi ci vediamo alle
ore 8,00” Questa la telefonata
fattami da Don Silvano.
Così alle sette e trenta par-
tiamo per le carceri. Vi era
dell’emozione da parte di al-
cuni coristi che non avevano
partecipato ad altre S. Mes-
se e sui volti si notava una
certa preoccupazione. Dopo
l’identificazione con il metal
detector e il deposito di borse
e oggetti vari siamo saliti nel-
la cappella del carcere e ab-
biamo preso posizione vicino
all’altare. Notevole da parte
mia e dei coristi l’emozione
di trovarci fianco a fianco con
questi uomini, giovani di tutti
i paesi del mondo, che dap-
prima si sono seduti in silen-
zio, poi prendendo un po’ di
coraggio mi hanno chiesto del
coro e cosa avevamo in pro-
gramma. Ho così presentato
l’elenco dei brani che avrem-
mo eseguito, e loro hanno
aperto un libretto di canti per
la S. Messa. Si è così instau-
rato un primo contatto con
loro, ma la mia sorpresa è sta-
ta quando mi hanno detto di
avere anche loro un coro e un
tastierista che li accompagna
durante le funzioni religio-
se. “Nel nome del Padre......”
era iniziata la S. Messa e così
i canti, il coro non era più il
piccolo coro del “Riso e Can-
to”, ma un grande coro, forse
cento, cento cinquanta per-
sone che cantavano tutte as-
sieme e che io dirigevo con
grande emozione. Permette-
temi di dire che Don Silvano
è un grande, fa partecipare
alla messa tutte queste perso-
ne, le invita a leggere i passi
della Bibbia, ma la cosa che
più mi ha emozionato è stata
la preghiera dei fedeli dove i
partecipanti leggevano chi in
Inglese, chi in Francese, chi
in Albanese, chi in Tedesco,
chi in Spagnolo o in altre lin-
Musica Maestro!
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