Pagina 6 - Il Tassello

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Opere di misericordia corporali
A
ll’ultima riunione della Onlus “Aiuta
ché il Ciel ti aiuta”, di cui Cheddonna
era presidentessa, era in corso l’inven-
tario dei pacchi contenenti capi di vestiario da
destinare alle famiglie bisognose della città.
In breve tempo sui tavoli del locale adibito a
magazzino erano state impilate file di maglio-
ni, camicie, pantaloni, scarpe e borse di ogni
forma e colore, in attesa di essere passate in
rassegna.
Ognuna aveva portato qualcosa: c’erano
abiti in ottimo stato, alcuni con il cartellino del
prezzo ancora attaccato, altri più consumati,
altri ancora che avrebbero richiesto qualche
rammendo, e infine quelli portati da Laluisa,
che non eliminava mai niente dal suo guarda-
roba che non avesse almeno un buco
o una macchia indelebile in un
punto troppo visibile per es-
sere dissimulato.
Cheddonna girava fra i
tavoli con aria pensiero-
sa; osservava gli abiti,
li prendeva in mano
per saggiarne la con-
sistenza, e poi li ripone- va, sempre
più accigliata, soffermando lo sguardo
su ciascuna delle signore presenti che,
fasciate nei loro completi all’ultima
moda, volteggiavano tra i tavoli ripie-
gando e impilando indumenti. “Possibile?” era
sbottata, a un certo punto “possibile che, dopo
tanti anni che facciamo volontariato, capiti an-
cora di trovare vestiti simili?”
Nel salone era sceso un silenzio imbarazza-
to, interrotto solo da qualche colpo di tosse e
dalle notifiche dei cellulari.
Ognuna delle partecipanti alla riunione cer-
cava di capire quale fosse la pietra dello scan-
dalo, e guardava le altre di sottecchi per co-
gliere in flagrante la colpevole, avendo preven-
tivamente scartato l’ipotesi di poterlo essere in
prima persona.
“Mi meraviglio di voi!” aveva proseguito
Cheddonna, accalorata. “I nostri assistiti sono
persone che hanno una dignità, proprio come
noi! Non si può dare loro dei pantaloni rosa-
lampone, una camicia acquamarina, o una
giacca giallo-mostarda…era-
no di moda l’estate scorsa,
ma ora sono terribilmente
out
! Lo sanno tutti!”
Chiara (il nuovo indi-
rizzo del blog, su cui po-
trete trovare questa e altre
storie di Cheddonna, è: ched-
donna.wordpress.com)
Chiara
Aiuta ché il Ciel ti aiuta - ma come ti vesti?
Le avventure di Cheddonna
gue che non ho capito cosa
fossero.
Tutto il mondo era lì in una
cappella a pregare Gesù, a
chiedere conforto nel supera-
re l’angoscia della reclusione.
Prima della conclusione della
S. messa, all’improvviso, Don
Silvano, mi chiama vicino a
lui, mi ringrazia, ringrazia
il coro di aver partecipato e
di aver scelto canti che tutti
i presenti potessero cantare,
mi ha chiesto di dire qualche
parola. Io ho cercato di par-
lare ma un grosso nodo alla
gola non me l’ha consentito,
ero emozionatissimo, non ri-
uscivo a dire nemmeno grazie
per la grande emozione che
quegli sventurati mi avevano
fatto provare.
Dopo la S. Messa ci siamo
intrattenuti, eravamo in mez-
zo a loro e chi parlava con
questo o quel corista, i rin-
graziamenti si sprecavano,
ma la cosa più bella era il loro
sorriso la voglia di chieder-
ci, la mano calorosa che loro
stringevano. Coraggio ragaz-
zi, e non perdete la speran-
za di una vita migliore. Ciao
Gianfranco.
Gianfranco