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La misericordia per il nostro pianeta
Meno è di più
Scrittori liberi
Q
ualche tempo fa sono rimasta affasci-
nata dal concetto di “impronta ecolo-
gica”, realizzato da due scienziati ca-
nadesi, William Rees e Mathis Wacker-
nagel, negli anni novanta. Fino
ad allora, per capire qual era lo
stato di salute del pianeta, ci
si era sempre chiesti “
quante
persone possono vivere sulla
Terra
?”. Wackernagel capo-
volse la domanda chieden-
dosi “
quanta Terra serve a
ognuno di noi per vivere
?”.
È un modo diverso di ve-
dere le cose: invece di dare la
priorità agli esseri umani, al
loro numero, si cerca di guarda-
re la situazione dal punto di vista
della Natura.
Il termine “impronta” è piuttosto significa-
tivo perché ci fa pensare alla traccia che la-
sciamo nel terreno camminando: più siamo
pensanti, più schiacciamo con i nostri passi il
suolo dove passiamo, più lo roviniamo. L’im-
pronta ecologica è un indicatore ambientale
cioè una grandezza fisica misurabile che per-
mette di controllare quanto ci si allontana o
ci si avvicina a un obiettivo di salvaguardia
dell’ambiente. Precisamente l’impronta ecolo-
gica coglie la relazione tra lo stile di vita di un
individuo o di una popolazione e la “quantità
di natura” necessaria al loro sostentamento.
Ognuno di noi lascia la sua impronta sul
pianeta, è inevitabile. Ciò che conta è promuo-
vere comportamenti che lascino una lieve trac-
cia sull’ambiente.
L’educazione alla responsabilità ambientale,
realizzata anche con piccole azioni quo-
tidiane, può dar forma a uno stile
di vita che alleggerisca il nostro
peso. Il nostro Papa France-
sco lo sottolinea più volte
nell’Enciclica “
Laudato Sì
e propone a tutti i cristiani
alcune linee di spiritualità
ecologica, fondamentali per
alimentare la passione per la
cura del mondo.
A tal riguardo, ho indivi-
duato nella Lettera Enciclica,
un antico insegnamento: “meno
è di più”, proprio perché la sobrie-
tà e la capacità di godere con poco ga-
rantisce benessere dell’individuo e salvaguar-
dia del creato.
È un ritorno alla semplicità che
permette di fermarci a gustare le piccole cose,
di ringraziare delle possibilità che offre la vita
senza attaccarci a ciò che abbiamo né rat-
tristarci per ciò che non possediamo. Questo
richiede di evitare la dinamica del dominio e
del consumismo
.
Si può aver bisogno di poco
e vivere molto, soprattutto quando si è capaci
di dare spazio ad altri piaceri e si trova soddi-
sfazione negli incontri fraterni, nel servizio, nel
mettere a frutto i propri carismi, nel contatto
con la natura, nella preghiera
.
Giulia
Grazie alla S.A.F.
La redazione del Tassello ringrazia Saf Acli Varese srl per la carta offerta per effet-
tuare la stampa del Tassello. Uscendo praticamente tutti i mesi si è reso ovviamente
necessario un maggior utilizzo di carta. Un triplo grazie