Pagina 13 - Il Tassello

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Natale: la Famiglia di Gesù
Scrittori Liberi
L’ANNUNCIO
D
ormivamo, come ogni notte, contro il muro di sassi col bastone al fianco e il fiato caldo
del gregge sul collo. All’improvviso un bagliore irreale allargò le tenebre ed apparve una
figura umana che si avvicinò in silenzio, fermandosi accanto a noi. Fummo veloci ad
impugnare i coltelli, ma quello sconosciuto ci guardò uno ad uno con dolcezza, chiamandoci per
nome. Era un Angelo del Signore, così si presentò, rimanendo avvolto in una luce bianca che
lentamente si allargava fino a raggiungere i nostri giacigli, come un latte tiepido appena versato.
Con un’emozione pulita nella voce ci annunciò un fatto straordinario, una grande gioia per tutti
i popoli: stava per avvenire nella città di Davide la nascita del Salvatore, il Cristo Signore.
Ci guardammo tremanti e pieni di stupore: di certo si trattava di un errore. L’Angelo del Si-
gnore o comunque quel messaggero, non aveva inteso con chi aveva a che fare: eravamo pastori,
selvatici e immondi nelle vesti e nelle coscienze. Rassicurandoci, riprese a parlare e ci spiegò che,
raggiunta Betlemme, avremmo trovato un bambino avvolto in fasce dentro una mangiatoia: il
Cristo Salvatore, il Dio divenuto uomo.
Nel frattempo la luce rischiarava tutta la valle salendo fin oltre le colline. Altri angeli soprag-
giunsero a schiere, lodando Dio e invocando per noi e tutto il mondo pace e felicità. Poco dopo,
rimasti soli, senza esitare, afferrammo le bisacce, destammo le pecore e, con una gioia nuova che
balzava nel petto, ci mettemmo in cammino.
Nel cielo limpido fitto di stelle una cometa ci guidava. Riconoscemmo il luogo da lontano: ci
fermammo un momento per levarci la terra dalle tuniche ed allineare i respiri. Anche la grande
stella si posò sopra la capanna. Entrammo togliendoci il panno di lana dal capo e provando a
piegare il ginocchio. Tra un asino ed un bue stavano un uomo, Giuseppe, ed una giovane donna,
Maria. Sopra un ciuffo di paglia giaceva il Bambino.
Ecco la Sacra Famiglia. Ecco Dio che cerca l’uomo. Ecco Colui che dona il Suo amore senza
chiedere nulla in cambio.
Cosa potevamo offrire a questo Gesù nostro amico? Frugando nella bisaccia, trovammo delle
olive e un pugno di frutta secca. Allungammo la mano ruvida e incontrammo quella piccola e
lieve di Maria che ci sorrideva. Raccontammo ai due sposi la visita dell’angelo e le sue parole.
Maria, ancora una volta sorrise, serbando nel suo cuore tutto ciò che aveva udito.
Prima di andarcene avvicinammo al neonato il nostro volto rugoso e intonammo con gli zufoli
quella nenia leggera che rassicura le greggi. Radunate poi pecore e capre, tornammo alle nostre
terre e al lavoro di sempre. Noi invece eravamo divenute persone nuove, figli di Dio e destinatari
del Suo amore.
Marisa