Pagina 3 - Il Tassello

Versione HTML di base

3
Natale: la Famiglia di Gesù
Il Padre di Francesco
C
ome è noto, fu il padre, Pietro di Ber-
nardone, a dare al bambino nato da
poco, mentre lui era impegnato in uno
dei suoi consueti viaggi in Francia per acqui-
stare stoffe da rifinire e rivendere, il nome di
Francesco, cioè “piccolo francese”. La madre,
forse francese anche lei ma la cosa non è sicu-
ra, lo aveva chiamato Giovanni, in onore del
Battista. Pietro, uomo ricco e raffinato, non
sopportava il riferimento a quello straccione
vestito di peli di cammello che predicava nel
deserto e quindi, al suo ritorno ad Assisi, pensò
di rimediare a quello strafalcione.
Le fonti francescane sono abbastanza di-
scordanti sull’educazione ricevuta dal piccolo
Francesco, anzi lo stesso Tommaso da Celano
pare cambiare idea nell’arco dei quasi vent’an-
ni che intercorrono tra la Vita prima di Fran-
cesco e la V ita seconda. Nella prima versione,
si dice che Francesco fu “allevato dai genitori
in maniera trasgressiva, secondo la vanità del
mondo” e “reso egli stesso ancora più vano e
arrogante”, mentre nella biografia più tarda
Francesco è presentato come un nuovo Giovan-
ni Battista e la madre come una nuova Elisa-
betta e si afferma esplicitamente la grandezza
d’animo del giovane e la sua onestà di costumi.
Di solito, in questi casi, la versione più antica è
quella più vicina alla verità, ma non è possibile
avere certezze.
In ogni caso, i problemi maggiori Francesco
li ebbe con il padre, a partire dal momento in
cui, per realizzare il restauro della chiesa di
San Damiano, mise mano al patrimonio pa-
terno, scatenando l’ira di Pietro. Francesco si
appellò al tribunale della Chiesa, rifiutando di
essere giudicato davanti ai consoli della città,
cioè l’autorità civile. Sappiamo che in quella
occasione Francesco non solo restituì il dena-
ro ricavato dalla vendita dei beni paterni, ma
fece il gesto di restituirgli anche i vestiti, uscen-
do nudo alla presenza del vescovo, del padre e
delle altre persone convenute e proclamando:
«D’ora in poi voglio dire: “Padre nostro, che
sei nei cieli”, non più “padre mio Pietro di Ber-
nardone”». In quel modo, il figlio di Pietro non
rinnegava la paternità naturale, ma riconosce-
va una paternità più alta, rinunciava all’eredi-
tà e al nome paterno ritenendo servo.
Così si compiva la parabola di un giovane
che all’inizio pensava di servire Dio con le armi
e procurandosi gloria in battaglia, come si con-
veniva ad un uomo del Medioevo abituato ad
una visione rigidamente gerarchica della real-
tà, in base alla quale Dio era incontestabilmen-
te il “Signore dei signori”. La ricerca della fede
lo aveva condotto ora a riconoscere il Padre dal
quale ci si può attendere di non essere mai de-
lusi.
Così l’esperienza famigliare di Francesco fu,
nella lotta e nel distacco, che non sono in con-
traddizione con il rispetto e l’onore dovuto ai
genitori, via ad una conoscenza più evangelica
del volto dell’Altissimo.
Don GIUSEPPE
IN QUESTO NUMERO
1. “S
ilence
Don Attilio
2. I
l
P
adre
di
F
rancesco
Don Giuseppee
3. I
n
famiglia
Don Peppino
4. O
ne man
,
one woman
Giovanni Granpa
5. L
a
famiglia
di maria
Gianfranco Stoppa
6. R
egali
sotto
l
albero
e
scheletri
negli
armadi
Chiara Pesenti
7. U
n
lupo
in
famiiglia
Luca Tessaro
8. U
na
M
amma
,
un
P
apà
,
un
B
ambino
Silvio Ceranto
9.
T
rasperenza
,
trasperenza
e
ancora
trasparenza
Andrea Inzaghi
10.
L
a
stella
d
argento
Antonella Bellotti
11. N
atale
imperfetto
Matteo Tognonato
12. S
anto
natale
- S
acra
F
amiglia
Giulia Zanardi
13. L’Annuncio
Marisa Tosi
15.
I
l
T
assellino
Elisa Fadulto
15.
C
elebrazioni
N
atalizie