10
La carità tra accoglienza e ririfiuto
Il buon seminatore sa dove far cadere il seme
U
na famosa parabola di Gesù dice così: “Mentre seminava una parte del seme
cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un’altra parte cadde in
luogo sassoso, dove non c’era molta terra; subito germogliò, perché il terreno
non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò.
n’altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un’altra parte
cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta”.
Un buon contadino sa dove e come seminare, forse però non sa da dove arriva la terra
che lui ha trattato e dove vuole veder crescere i frutti del suo lavoro.
Il suolo è lo strato superficiale che ricopre laCrosta terrestre,derivante dall’alterazione
del substrato roccioso, chiamato Roccia Madre, attraverso l’azione degli agenti
atmosferici e biologici. Praticamente ogni tipo di suolo è stato originariamente roccia,
grazie agli agenti atmosferici, come il vento, la pioggia, ma soprattutto il freddo che
gela l’acqua infiltrata nelle crepe e nei piccoli spazi presenti, dilatando e spaccando la
pietra; a questi dobbiamo aggiungere gli agenti biologici, come i licheni e le piante
che facendo un lavoro minuzioso ma continuo e importantissimo, con le loro radici
penetrano nelle medesime crepe e contribuiscono a spaccare la roccia.
I pezzi di pietra si staccano quindi dalla dura roccia e rotolano a valle, sbattendo con
violenza e frantumandosi ancora; aiutati ancora dalla pioggia e dal vento finiscono
sul fondo dei fiumi e qui prosegue la loro trasformazione che li riduce sempre di
più, facendoli diventare sabbia fine. Il fiume con il suo ciclo di magre e di piene, di
alluvioni e di evoluzioni, di cambi di letto e molto altro ancora, deposita questo fine
materiale nella sua valle, arricchendolo di sostanze organiche presenti nelle sue acque
(alghe, organismi animali microscopici ecc..).
Nella valle prosegue la sua trasformazione, i primi organismi pionieri iniziano a
colonizzare questo suolo ancora povero e piano piano lo trasformano contribuendo
ad arricchirlo di sostanze organiche. Ed ecco che arriva l’uomo contadino, che sfrutta
il terreno, lo ara, lo concima aumentandone il contenuto di sostanze organiche, lo
prepara accuratamente e vi pone i preziosi semi.
Ecco, la nostra anima deve essere un po’come la terra,ha bisogno di passare attraverso
esperienze a volte dolci a volte violente per essere sgrezzata, trasformata, per diventare
quel terreno buono dove il prezioso seme possa mettere le sue radici e fruttificare;
ma deve anche accettare di essere arata e concimata dal Contadino che vi pone il suo
seme e che attende con pazienza che questo possa giungere a maturazione, amando e
curando quelle piccole pianticelle che stanno crescendo.
Dalla parte della natura
Luca