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La carità tra accoglienza e ririfiuto
L
’America è una terra vastissima, con paesaggi di una grandiosità e bellezza
che tolgono il fiato, parchi nazionali visitati ogni anno da milioni di persone,
climi che vanno dal gelido al caldo umido, ma anche megalopoli immense
e talmente grandi da far sembrare le nostre città dei quartieri. È stata la terra
promessa per milioni di migranti in cerca di una vita migliore, e in effetti molte di
quelle persone l’hanno trovata. Purtroppo non è tutto oro quello che luccica, ci sono
diversi però. Ai nativi americani dopo la guerra di secessione era stato assegnato
un territorio che occupava un’ampia porzione delle pianure a ovest del Mississippi.
Un crollo dell’economia iniziato nel 1873 gettò gli Stati Uniti in un periodo di
forte recessione, finché proprio nelle terre riservate agli indiani non venne scoperto
un giacimento aurifero. La notizia si diffuse in men che non si dica e ai nativi
venne richiesto di abbandonare le zone destinate all’estrazione dell’oro con drastica
riduzione delle riserve.Ovviamente non puoi prenderti gioco di un popolo guerriero
senza che esso reagisca, per farla breve si arrivò alla celebre battaglia di Little Big
Horn nella quale gli americani le presero di brutto. Si decise quindi di colpire gli
indiani sulla loro principale fonte di sostentamento, i bisonti, che vennero portati
alle soglie dell’estinzione. Fine di un popolo dalla cultura ultramillenaria.
Un’altra macchia della storia americana (e non solo) è senza dubbio la schiavitù.
Prima gli inglesi poi gli americani (dopo l’indipendenza) andavano in Africa a
strappare dalla propria terra uomini di colore per metterli a lavorare nei campi,
povere persone che venivano caricate su una nave e, dopo una terrificante traversata
oceanica, venivano vendute come schiavi. Il giro d’affari generato da questa schifezza
divenne enorme, e fu una delle cause principali della guerra civile. La schiavitù venne
abolita dal presidente Lincoln nel 1865, ma passò più di un secolo perché ai neri
venissero riconosciuti gli stessi diritti dei bianchi; avevano partecipato alla guerra,
vinto medaglie olimpiche, dimostrato il proprio valore, eppure hanno dovuto lottare
praticamente fino a ieri per una cosa che noi riteniamo scontata. Venendo ai nostri
giorni, considero incredibile è la facilità con cui chiunque possa accedere ad armi dal
potenziale enorme, tutti conosciamo le tragedie provocate da questa cosa.
L’America ha dato a molti un’opportunità, e questo va riconosciuto, forse anche le
contraddizioni fanno parte del fascino di quella terra.
The land of the free
Scrittori liberi
Matteo