6
La carità tra accoglienza e ririfiuto
La distruzione dell’ambiente è qualcosa di molto serio, non solo perché Dio ha
affidato il mondo all’uomo, ma anche perché la vita umana stessa è un dono che
deve essere protetto da diverse forme di degrado, e questo richiede di cambiare
gli stili di vita e i modelli di produzione e di consumo, iniziando dalla pubblicità
accattivante all’inverosimile.
Benedetto XVI ha rinnovato l’invito a “eliminare le cause della disfunzione
dell’economia e di correggere i modelli di crescita.. perchè il degrado della natura è
strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana.”
L’ambiente naturale è pieno di ferite prodotte dal nostro comportamento
irresponsabile. Scienziati, filosofi, teologi e tante organizzazioni sociali hanno
messo in guardia l’uomo sull’autodistruzione. Il patriarca ecumenico Bartolomeo
avverte la necessità che “ognuno si penta del proprio modo di maltrattare il pianeta”
invitandoci a riconoscere i peccati contro la creazione, perché un crimine contro la
natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio.
Occorre tornare alla testimonianza di San Francesco il quale guardava il sole, la
luna, gli animali con gli occhi del Creatore e la sua reazione era cantare, coinvolgendo
nella lode tutte le creature; predicava persino ai fiori e li invitava a lodare e amare
Dio come esseri dotati di ragione.
Questo tema esigerebbe molto più spazio,mi limito ad invitarvi a leggere l’enciclica
“Laudato sii” per convincerci ad apprezzare il dono di Dio che è questa nostra cara
madre terra per costruire il futuro del nostro pianeta. Tutti possiamo collaborare
come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed
esperienza.
Don Peppino