Pagina 2 - Il Tassello

Versione HTML di base

- 2 -
lampo. Per forza di cose i pensieri che si prepa-
ravano ad entrare nell'articolo del Tassello, si
sono velocemente trasformati, quasi capovol-
gendosi. Come basta un semplice evento per
modificare tante cose!
E allora mi sono detto che Gesù potrà
finalmente aprire il pacco di una donna che ha
cercato il suo volto e che di lui era innamorata.
Finalmente il Signore potrà abbracciare il re-
galo di una donna fattasi dono per molti.
Si era fatta regalo per la sua comunità
innanzitutto, una comunità vivace che sapeva
attirare ragazze alla ricerca della radicalità evan-
gelica; comunità di suore carmelitane che due
anni fa abbiamo potuto conoscere recandoci da
loro e vivendo alcune ore in monastero, dove
abbiamo avuto la fortuna di dialogare con la
Madre dopo aver comunicato, in quel parlatoio
aperto, le nostre domande e le nostre richieste
per capire la fede.
Si era fatta regalo per le molte persone
che con lei avevano un legame spirituale e che a
lei si rivolgevano per una guida o per uno scam-
bio di fede; lo era anche per i monasteri delle
suore carmelitane di clausura del nord Italia di
cui era figura di spicco per la sua spiritualità.
Mi sono ripetuto proprio questo: "Signore
ora puoi aprire un grande regalo" così come,
pensando a lei, mi sono detto: "Ora, cara Elisa-
betta, potrai finalmente abbracciare quel Dio
tanto cercato e tanto amato!".
Ricordo un'espressione che mi consegnò
anni fa, anche se non rammento la circostanza
dei problemi che stavamo discutendo. Mi disse:
"
Proprio perché una cosa è di Dio, è
anche tua
". Voleva segnalare che ogni realtà
deve essere vissuta con molta pienezza, quasi
incarnandosi e prendendo tutto quello che la vita
ci offre nella logica del dono, mentre il cuore
doveva essere preservato dalla logica del pos-
sesso proprio perché tutto… era di Dio. Indica-
zione liberante ma anche molto impegnativa
perché obbligava a tenere alto il livello della vita
spirituale, orientando lo sguardo sull'Amato.
Ora con sé, pur nella povertà del suo es-
sere fragile, porta in alto tante cose che ha
ascoltato, tanti segreti, tante persone incon-
trate… porta con sé l’amore per il Carmelo e
tanti progetti su come essere cristiani in un
mondo che sembra non dare spazio alla ricerca
del divino.
Porta con sé molto, tutto ben conservato
In questa stagione di lento
imbarbarimento in cui si è più di-
sposti a gettare fango sull'avversa-
rio che a "cospargersi il capo di
cenere" riconoscendo i propri er-
rori, ancora una volta l'antica sa-
pienza della Chiesa ci ripropone il
rito dell'imposizione delle Ceneri
che apre il cammino quaresimale
verso la Pasqua.
Un gesto che oggi può appa-
rire fuori luogo e fuori tempo ma
che in realtà è più efficace di tante
parole nel trasmettere una verità.
La cenere, infatti, è il frutto del
fuoco che arde e purifica, costitui-
sce un rimando alla condizione del
nostro corpo che, dopo la morte,
ritorna in polvere: sì, come un
albero rigoglioso, una volta abbat-
tuto e bruciato, diventa cenere,
così accade al nostro corpo tor-
nato alla terra, ma quella cenere
è destinata alla resurrezione.
Un segno che rimanda a un
evento spirituale autentico per il
cristiano: la conversione e il pen-
timento del cuore contrito. Ed è
proprio grazie a questa qualità di
segno che le Ceneri possono, se
vissute nella dimensione dello
Spirito, imprimersi nel corpo e
nel cuore del cristiano, favorendo
così l'evento della conversione.
Ricevere le ceneri significa
prendere coscienza che il fuoco
dell'amore di Dio consuma il no-
stro peccato; accogliere le ceneri
significa percepire che il peso dei
nostri peccati, consumati dalla
misericordia di Dio, è "poco
peso"; guardare quelle ceneri si-
gnifica riconfermare la nostra fede
pasquale: saremo cenere, ma desti-
nata alla resurrezione. Sì, nella Pa-
squa che attende ciascuno di noi la
nostra carne risorgerà e la miseri-
cordia di Dio come fuoco consu-
merà nella morte i nostri peccati.
Ricevendo le Ceneri i cristiani non
fanno altro che riaffermare la loro
fede di essere riconciliati con Dio in
Cristo, la loro speranza di essere un
giorno risuscitati con Cristo per la
vita eterna, la loro vocazione alla
carità che non avrà mai fine.
E
NZO
B
IANCHI
(
DA
A
VVENIRE
)
LA CENERE IN TESTA