Pagina 4 - Il Tassello

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TELECO -
Sono d’accordo con que-
ste affermazioni, anche se
io non sono molto matti-
niera. Nei giorni lavorativi,
cerco sempre di restare
fino all’ultimo minuto nel
calduccio del mio letto.
Ma, con la neve che ci
prende alla sprovvista, o
quasi, visto che le previ-
sioni erano giuste, ci si alza presto per liberare la
stradina dalla candida e soffice invasione per
permetterci di uscire ed arrivare in orario sul
posto di lavoro.
È bellissimo il panorama che si offre ai
nostri occhi. Tutto imbiancato, le forme diven-
tano morbide, tondeggianti. I fiocconi leggeri
incuranti del nostro spalare continuano a scen-
dere dal cielo ovattando ogni cosa. Da sempre,
mi colpisce il silenzio che si crea tutto intorno.
Tra una spalata e l’altra, la tentazione di far
cadere la neve dai rami di qualche albero è
fortissima. Tac! Un colpetto nel punto giusto e
la neve salta per aria.
Il piccolo Ginepro, non facendo caso al
giocoso dispetto, per ringraziare dell’alleggeri-
mento, regala un po’ del suo buon profumo
inondando lo spazio circostante. Mi sorprende
IL BUON PROFUMO
“Chi si desta di buon mattino sa che il primo sorgere del sole riserva un incanto di luci e di colori,
di profumi e di fragranze, che favorisce l’ingresso in un’atmosfera di vigile attenzione e di lucidità”
Mai come ora in TV si parla
di corpo. Fino a poco tempo fa il
corpo di chi andava in TV era solo
mostrato, abbellito, truccato; ora
siamo entrati nell'era della modifi-
cazione corporea, nel mescolare
carne a plastica. E' ormai una moda
(televisiva e non) farsi trasformare
o modificare artificialmente parti
del proprio corpo. E' finita l'era di
Vanna Marchi che, con una crema
da sole "zentomilalire" (come di-
ceva lei), prometteva assenza di
cellulite e riduzione di masse adi-
pose. Ora c'è il bisturi. Si va giù
pesante. Si "guarda ai risultati”
senza badare a spese e senza cal-
colare i rischi a cui si va incontro.
Le stesse operazioni chirurgiche
sono diventate motivo di spettacolo.
Spettacoli che promettono cambia-
menti di vita miracolistici. Spettacoli
dispensatori di sogni. Fingono di
regalare la felicità giocando con la
pelle degli altri, sfruttando le debo-
lezze e l'ingenuità delle persone,
ingannandole, facendogli credere
che la loro vita cambierà se modifi-
cheranno parti del proprio corpo.
Chi poi, tutto questo, lo fa diventare
uno show televisivo, una comunica-
zione di massa, senza pensare ai
possibili effetti che questa comu-
nicazione può avere è un irrespon-
sabile. Il gatto e la volpe in
confronto sono dei principianti.
Io rimango convinto che
non è necessario avere un fisico
da Barbie o da Tom Cruise per
essere accettati dagli altri o da se
stessi. Ognuno di noi è quello che
è. C’è una celebre famiglia televi-
siva che, secondo me, rappre-
senta un’icona vivente, un esem-
pio di accettazione e convivenza
tra diversità e difformità: la Fami-
glia Addams. In quella famiglia
ognuno è accettato per quello che
è e per come è fatto. Le diversità
sono la carta vincente degli Ad-
dams. I benpensanti, nella serie
TV, sono scandalizzati dalla pre-
senza del cugino Itt o dalle cure del
fido Lurch. Leggendaria è, inoltre,
la figura dello zio Fester che è
pelato, ottuso, confusionario, ma è
ritenuto da tutta la famiglia una
figura importante e da rispettare. I
bambini Pugsley e Mercoledì sono
poco simpatici e tutt’altro che
“acqua e sapone”. Una famiglia
tutta “al contrario”. O forse sono
proprio gli Addams per il verso
giusto e gli altri, quelli siliconati,
liftati, liposutti e via dicendo, sono
per il verso sbagliato?
L’Addams-pensiero
pur-
troppo è debole e troppo sottile per
competere con il rozzo “tutto quanto
fa spettacolo” della Pivetti e soci.
Questo, a pensarci bene, è un po’
sconcertante ma purtroppo, è la
realtà.
A
NDEA
I
NZAGHI
ZIO FESTER FOR PRESIDENT
SCR I T TOR I L I -