Pagina 3 - Il Tassello

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LA BORSA DEL DOTTORE
PROPRIO LA BORSA DEL DOTTORE
IL CAMMINO DI SANTIAGO
E’ un percorso che risale al Medioevo, quando i pellegrini partivano
a piedi per raggiungere le reliquie di san Giacomo apostolo che la tradi-
zione colloca nella città che poi porterà il suo nome, appunto Santiago
de Compostela. In un momento particolare della vita (25 anni di sacerdo-
zio e 50 anni di età) ho chiesto la possibilità di avere alcuni giorni per po-
ter camminare su quella strada carica di spiritualità e di storia. Un regalo
per questa circostanza che vale più di molte altre cose! La collocazione
della Pasqua nel mese di marzo poi, rende ideale il mese di aprile per
tale esperienza, così da non influire sulla successiva festa del Palio.
Camminerò da solo, come si è sempre soli nel cammino della vita,
anche se si incontreranno persone con gli stessi intenti; porterò l’essenziale da mettere
in uno zaino, così da ricordare che non si porta molte cose nella vita; camminerò in silen-
zio anche per pensare su quello che è la vocazione sacerdotale; camminerò per purifica-
re il cuore, luogo di tante inadempienze; camminerò ricordando le persone incontrate e la
parrocchia in cui ora vivo: essenziali per la mia crescita.
Quattro anni fa (molti ricorderanno la vincita del primo premio della lotteria!) ebbi la fortu-
na di percorrere gli ultimi 200 chilometri di tale percorso. Ora si tratta di percorrere il
Cammino completo che è di 800 chilometri circa, suddiviso in trenta tappe.
La parrocchia non mi vedrà quindi per qualche settimana! Tutto funzionerà grazie a
quanti si stanno organizzando per rendere meno problematica la vita della comunità.
D
ON
N
ORBERTO
Schiodarmi da casa la sera non è una
impresa facile, perché le giornate in quanto
a lavoro non scherzano e alla fine uno è tal-
mente stanco, che desidera soltanto un
buon piatto caldo e un letto per il meritato
riposo notturno; eppure gli amici del grup-
po missionario parrocchiale non si stanca-
no di invitarmi ai loro incontri, solitamente
il giovedì sera, a casa di Marco e Claudia,
consapevoli che la maggior parte delle vol-
te li bidono clamorosamente.
Questa ultima volta ci sono andato,
stanco, poco brillante, ma tra una frittella e
l’altra, la serata è corsa via, ricca di spunti
e proposte, frutto dell’impegno degli altri
amici del gruppo, che non hanno perso per
niente la voglia di fare, di giocarsi in prima
persona, di testimoniare quello in cui cre-
dono fermamente. Non è una sviolinata
s t r umen t a l e
di uno che
gioca in casa,
ma il proble-
ma della fame
del
mondo,
non si sazia con le chiacchiere, perchè a
quest’ora sarebbe già risolto, data la gran
quantità di parole che si sprecano a tal pro-
posito, ci vogliono iniziative concrete, che
smuovano non solo i portafogli, ma soprat-
tutto le coscienze.
Ebbene a quell’incontro ho trovato
l’Antonella, che oltre ad essere una compo-
nente del gruppo è anche una redattrice
del Tassello, così la sua vista, mi ha fatto
balenare l’idea che forse era ora di scrivere
l’articolo per il fatidico giornale; mai con-
ferma fu più agghiacciante, tutto vero, do-