Pagina 3 - Il Tassello

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LA BORSA DEL DOTTORE
Quando mi reco a casa di G. perché ri-
chiesto per una visita domiciliare, mi accorgo
subito che l’abitazione non è la solita, ma è a
un altro indirizzo quando finalmente connetto
il cervello e non lo lascio in automatico; anche
la casa al suo interno mi è completamente nuo-
va, sfido io, quella è di G., proprio quella di G.
e di sua moglie, perché è anche felicemente
sposato con un bimbo a carico.
Durante la visita, a parte la brutta bron-
chite che gli riscontro, contratta in una trasferta
all’estero, perché è pure ingegnere, mi capita
lo sguardo su una serie di fotografie messe in
bella mostra su un mobile della camera da letto
che lo ritraggono in vari momenti della sua vi-
ta: dai giochi all’asilo, sui banchi di scuola, in
divisa da calciatore nella gloriosa squadra del-
l’oratorio, alla divisa vera e propria degli alpi-
ni, ai bei momenti delle nozze, a quelli indi-
menticabili del giorno del battesimo del pupo.
La carrellata di immagini mi riporta con
la memoria, ancora per fortuna buona, al ricor-
do delle prime visite compiute proprio a quel
bambino nella foto sui banchi di scuola, timido
ma molto educato e preciso nell’esporre i sinto-
mi, un vero modello di paziente, come a scuo-
la, se non ricordo male; ora dopo tanto tempo
me lo ritrovo davanti, cresciuto, maturo, mari-
to, padre, insomma un uomo fatto e finito come
si direbbe. Tutto d’un botto mi rendo conto di
quanto tempo è passato, di quante cose sono
accadute, come la vita abbia riservato eventi
positivi, che cambiano la vita: la vita è proprio
un soffio!
Lasciato l’ingegner G. e la scia di ricordi
che l’accompagna, vado a far visita alla signora
T. dalla tenera età di novanta anni, portati alla
grande, dalla memoria vivida per il passato,
cosi vivida che il suo tempo sembra sia fermato
agli anni venti o giù di lì e quando comincia
“l’amarcord” devo voltare l’orologio o fingere
di averlo scordato a casa; ma nei suoi ricordi è
sempre tanto interessante e non ripetitiva, che
non mi stancherei mai di ascoltarla, una vera e
propria memoria sto-
rica vivente e scusate
se è poco! Affascina-
to dai racconti di altri
tempi, mi rendo conto
che magicamente, al-
la luce delle due e-
sperienze appena vis-
sute, il tempo può
passare velocemente,
come se non ce ne si accorgesse oppure fermar-
si come d’incanto; potenza della sua peculiare
relatività.
E’ venuta l’ora di andare a far visita al
signor A., affetto da una grave neoplasia ormai
allo stadio terminale, come hanno sentenziato
gli oncologi; stranamente anche la mia vetturet-
ta rallenta un po’ la sua solita andatura, quasi
indovinando il mio stato d’animo di uno che in
verità vorrebbe ritardare quell’incontro, perché
è una prova veramente difficile, il faccia a fac-
cia con un uomo che soffre profondamente ed è
pienamente cosciente della propria sorte. Ma
tutte le volte che ci si fascia la testa prima del
tempo la situazione per fortuna cambia, ed allo-
ra con meraviglia e con non poco imbarazzo
constato che il nostro signor A. ha una sua filo-
sofia di vita che consiste nel “vivere l’attimo
fuggente”, cioè vivere il tempo presente, per-
ché il tempo passato è comunque passato, an-
che se è piacevole ricordarlo, ma non rimpian-
gerlo, il tempo futuro deve ancora venire, ma in
realtà non esiste ancora, è regno dei sogni e
delle speranze, insomma il tempo presente, so-
stenuto dal passato e dal futuro è l’unico che
merita di essere vissuto intensamente.
Sull’onda di queste riflessioni, di queste
esperienze di vita mi viene spontaneo citare
quanto diceva del tempo Don Tonino Bello pa-
rafrasando un famoso proverbio: “
Il tempo
non è denaro, è spazio per amare
!”.
D
OC
S
ANDRO
C’E’ UN TEMPO PER…..
TERREMOTO IN PAKISTAN
Abbiamo dato alla Caritas
€ 2.000
per le popolazione del Pakistan che nessuno or-
mai ricorda più. Chi volesse contribuire ancora, lasciamo aperta la sottoscrizione: far
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