Pagina 4 - Il Tassello

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LIBERI SCRITTORI
RADICE QUADRATA
CORSO FIDANZATI
Se ci fosse ancora qualche coppia che deve iscriversi, si affretti!
Primo appuntamento lunedì 14 novembre 2005 ore 21.
I numeri e il tempo vanno sempre a brac-
cetto. Il tempo senza numeri (per noi uomini
moderni) non ha senso. Senza un orologio a
portata di mano ci sentiamo persi e non
vedia-
mo l’ora
di trovare un riferimento temporale.
Se ragioniamo sul tempo che trascorre pensia-
mo sempre a minuti, ore, giorni, anni e via di-
cendo. Il tempo così considerato, in realtà, non
esiste. La suddivisione numerica del tempo è
una invenzione umana ed accomuna tutti gli
uomini che hanno come riferimento l’orologio.
Sotto questo aspetto, il tempo ha una sua de-
mocraticità interna: trascorre uguale per tutti,
ricchi e poveri, potenti e deboli senza fare dif-
ferenze.
Chissà se questa suddivi-
sione è l’unica possibile? E
poi. Non è che questa bella in-
venzione numerica alla fin fine
si ritorcerà contro chi l’ha in-
ventata, cioè l’uomo? Chissà! Io sono favore-
vole all’abolizione della suddivisione classica
del tempo specialmente… quando al mattino
suona la sveglia!
In fin dei conti
un numero non può co-
municare nulla. E’ il valore che noi diamo a
quel numero che può riempire di significato la
nostra vita.
A
NDREA
I
L’ORA ILLEGALE
Odiernamente, nel ritmo
frenetico e rumoroso delle
nostre vite, è difficile “fare” e
“trovare” spazi di silenzio. In
questo nostro tempo moderno,
la società del rumore, perce-
piamo il silenzio come un
vuoto, come un'assenza.
C’è chi confessa di ave-
re avuto paura davanti all’im-
pressionante silenzio della
natura, che si sentiva in cima
ad un ghiacciaio, avvertendo
una sensazione di disagio co-
me se ci fosse un pericolo im-
minente.
Diverso e doloroso è il
silenzio che si crea per la
mancanza di una persona ca-
ra. Soggettivamente diventa
imbarazzante quello dovuto al
taglio di una relazione.
A qualcuno possono
sembrare inutili i ritagli di
tempo silenzioso sotto un cie-
lo notturno in attesa di una
stella cadente o sotto un tap-
peto di nuvole bianche e sof-
fici che giocano a fare le for-
me più disparate. Come, pure,
la lunga ammirazione di un
incantevole panorama dagli
splendidi colori autunnali.
Dipende dai gusti e dalle in-
clinazioni, ma garantisco che,
in qualunque caso, non è tem-
po sprecato.
Anche se non sarei mai
capace di fare una vita in si-
lenzio, comincio a considerar-
lo come qualcosa di prezioso
e di raro, che va ricercato. Il
silenzio è un’esperienza inte-
ressante! Si dice che il vero
saggio si esprime in poche
parole; le quali sono temprate
dal silenzio nella profondità
del cuore.
Sembrerebbe quasi che
silenzio sia sinonimo d’isola-
mento, ma non credo sia così!
Penso sia la “disponibilità” ad
ascoltare umilmente quelli
che sembrano essere echi lon-
tani sussurrati in risposta alle
nostre domande, alle nostre
lacrime e alle nostre gioie. E’
difficile interpretarli e spie-
garli! Perché hanno la capaci-
tà di raccogliere pensieri, d’il-
luminare l'anima, ma anche di
mandare in crisi.
Credo dipenda dal no-
stro stato interiore e dalle no-
stre aperture. Tutto sta poi a
comprendere ed accettare
quell’eco che è della voce di
Dio.
A
NTONELLA
L’ECO NEL SILENZIO