Pagina 6 - Il Tassello

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finirà mai. E accade come se rimandassimo la
bellezza del rapporto con nostra moglie o no-
stro marito solo al futuro. Come se dicessimo:
«Saremo felici quando sarai come ti vorrei».
Quel futuro prima o poi non ci sarà più,
oppure si sarà fatto brevissimo. E solo allora,
forse, ci accorgeremo di essere invecchiati in-
sieme, lamentandoci l'uno dell'altra, senza aver
gustato tutto il bene che comunque ci siamo
voluti e che uno sguardo pacato al presente ci
avrebbe permesso di vedere.
E forse si aprirà un rammarico profondo
quando uno dei due si addormenterà per sem-
pre. Solo allora, chi sarà rimasto, sarà consape-
vole di avere un po' sciupato la bellezza – fra-
gile, limitata, imperfetta ma concreta – di un
amore, in nome di un ideale che con la sua per-
fezione ha saputo solo occultare il bene concre-
to di un affetto coniugale, semplice e vero.
DON
S
TEFANO
MI RITORNI IN MENTE…
Il tempo… una parola di
così ampio concetto che ri-
schia di naufragare in un mare
di banalità. Il tempo che non
c’è, il tempo che fa, il tempo
che si può trovare, il tempo
per…. insomma, per tutto ci
vuole il suo tempo.
Naturalmente anche il
mondo musicale non si è sot-
tratto a tutto ciò e ci ha sfor-
nato centinaia di canzoni ad
hoc. Ricordo con piacere un’-
allegra canzone di Gigliola
Cinguetti “La pioggia”, pre-
sentata al Festival di San Re-
mo nel 1969, dove gli eventi
meteorologici non riescono a
scalfire un amore perchè so-
stenuto dalla presenza costan-
te della persona amata.
E poi,un’altra canzone
“Il tempo di morire” di Lucio
Battisti, che con un inizio
schioppettate
motocicletta 10
hp, tutta cromata è tua se dici
sì…
ci porta ad un grido
d’a-
more in un crescendo quasi
angoscioso…”
io sono un di-
sperato perché ti voglio ama-
re”.
E poi ancora ,” il tempo
delle more” o “Il tempo delle
mele” che ci richiamano alla
memoria una serie di prodotti
ortofrutticoli che, con i prezzi
attuali, sono diventati vera-
mente un ricordo per tutti noi.
Ma il brano che vorrei
ricordare oggi è quello scritto
da Enrico Ruggeri e Piero Fa-
brizi per Fiorella Mannoia,
“Ascolta l’infinito”. La can-
zone inizia così
: “Potremo
ancora giocare la partita del
tempo, magari colorare qual-
che cartolina…. E l’occasione
di vivere fantasie, di nascon-
dere piccole malinconie. Sete
di vita che prende la mano.
La paura e la noia ritornano
piano,la solitudine porta lon-
tano
”.
Che altro aggiungere? Il
testo ha già detto tutto. Ritor-
nare al passato per riscoprire
così il nostro presente, entrare
nel profondo di noi stessi per
cercare uno spiraglio di luce,
può farci comprendere quale
sia la chiave che può renderci
liberi. Solo scrutando il no-
stro cuore potremo capire il
senso della nostra esistenza .
Questo motivo è stato
scelto anche dagli organizza-
tori del convegno “L’esodo
delle profondità”del prossimo
6 novembre, come supporto
musicale a tutta la giornata.
Quante riflessioni può
portare una semplice canzone
dall’ascolto semplice ma ac-
cattivante. Per chi non la co-
noscesse posso aggiungere
che è stata scritta nel 1989 ed
è tratta dall’album “Di terra e
di vento”.
Per ritornare al tema ini-
ziale…il tempo è scaduto…
arrivederci alla prossima.
G
IOVANNI
G.
ASCOLTA L’INFINITO
FAMIGLIE PER L’ACCOGLIENZA
Prosegue in parrocchia l’appuntamento mensile del gruppo “Famiglie per l’accoglienza”. Prossi-
mo incontro
venerdì 25 novembre.
Per ogni necessità riferirsi a don Norberto.